Questa è la maxi storia di come la sua vita è cambiata
Will Smith compie 50 anni: è partito dalla musica, è diventato famoso in tv, ha fatto grandi blockbuster e ruoli impegnati e ora fa anche l'influencer
Will Smith compie oggi 50 anni e ancora si fa fatica a capire cosa gli venga meglio. È stato nominato a due Oscar (per La ricerca della felicità e per Alì), ha fatto alcuni dei più grandi blockbuster degli anni Novanta (il decennio dei migliori blockbuster), ha fatto almeno un paio di canzoni molto note e da qualche mese si è messo anche a fare l’influencer, su Instagram e YouTube. È però vero che da qualche anno a questa parte non riesce a imbroccare il giusto film e che, nonostante qualche film drammatico, è legato soprattutto ai suoi ruoli in film come Man in Black e Independence Day, per i quali qualcuno lo ha definito “star dalla generazione di MTV”. Prima di tutto questo è però stato anche Willy, superfico di Bel-Air.
Willard Carroll “Will” Smith, Jr. è nato a West Philadelphia, in Pennsylvania, il 25 settembre 1968. Quando parla della sua infanzia non la racconta come difficile: dice solo che avrebbe potuto avere una possibilità di andare a studiare al MIT di Boston ma che la rifiutò perché già faceva rap, con il nome The Fresh Prince insieme a un DJ noto come Jazz Jeff. Nel 1989, quando Smith aveva poco più di vent’anni, uscì la loro canzone più famosa: “Parents Just Don’t Understand”; un rap divertente e innocuo, buono per tutto.
Smith ebbe successo, guadagnò molti soldi e li spese tutti molto in fretta, “dimenticandosi” di pagare le tasse: «Prima ancora di avere problemi con lo zio Phil [lo zio di Willy, il Principe di Bel Air] ebbi problemi con zio Sam [il nome con cui gli americani si riferiscono al loro paese]», ha detto in una sorta di video-blog su YouTube (che è utile anche per capire perché il suo canale abbia successo e sia seguito da qualche milione di persone).
Poi è arrivata la sitcom Willy, il Principe di Bel Air, che dal 1990 al 1996 ebbe grande successo, prima negli Stati Uniti e poi in giro per il mondo. Lui accettò di farla in una decina di minuti, anche se non aveva mai recitato prima. La cosa che tutti si ricordano è la sigla, scritta insieme a Jazz Jeff.
In inglese, comunque, era così:
Dalla tv passò al cinema. Il primo notevole ruolo impegnato arrivò nel 1993, con Sei gradi di separazione e poi, dal 1995 al 1997, Bad Boys, Independence Day e Men in Black. Nel 1999 Smith rifiutò la parte di Neo in Matrix perché preferì recitare in Wild Wild West, che fu praticamente il primo flop della sua carriera da attore. Dal 2000 in poi ha recitato in un paio di sequel, è stato apprezzato in Io, Robot e Io sono leggenda e soprattutto in Ali, il film di Michael Mann in cui interpretò Muhammad Ali. Un anno fa Smith ha recitato in Bright, il primo blockbuster di Netflix.
Negli anni Novanta, mentre già recitava al cinema, Smith portò avanti anche la sua carriera nella musica: sempre con canzoni molti orecchiabili e molto “anni Novanta”: “Gettin’ Jiggy Wit It”, “Boom! Shake the Room” e “Miami”, e le canzoni fatte per i suoi film (“Here come the Men In Black / Men In Black / Galaxy defenders”).
Poi, a fine 2017, Smith ha aperto un profilo Instagram e si è messo a usarlo con gran costanza e apprezzata spontaneità, mostrando pezzi di vita sua, di sua moglie Jada Pinkett (sposata nel 1997) e dei suoi figli, tra cui il rapper (e anche attore, ma più rapper) Jaden Smith. A oggi Will Smith ha 22 milioni di follower. Tra i contenuti che condivide ci sono anche consigli su come migliorarsi e credere in se stessi e cose semplicemente divertenti, come la parodia di “Icon”, la più nota canzone di suo figlio.
Questo è invece uno dei video del suo canale YouTube, su una vacanza di famiglia.
Tornando al cinema: Smith interpreterà il Genio della Lampada nel rifacimento con attori veri di Aladdin e, guardando un po’ più in là, molti dicono che per evidente somiglianze fisiche a un certo punto gli verrà chiesto di interpretare Barack Obama. I due vanno d’accordo, si sono visti un po’ di volte e Smith ha raccontato che Obama gli ha detto: «Hai le orecchie giuste per essere me». Nel 2009 Smith intervistò Obama insieme a Jada Pinkett e disse a Obama: «Se fossi ancora giovane e facessi rap, userei le parole del tuo discorso per farci una canzone».