Un video virale, quattro omicidi e un’indagine
Come BBC ha scoperto – usando per lo più risorse online accessibili a tutti – le circostanze e i presunti responsabili dell'uccisione di due donne e due bambini piccoli
BBC Africa ha ricostruito in un video e poi in una serie di tweet i fatti mostrati in un video diventato virale nel luglio 2018 che mostra l’uccisione di due donne e due bambini piccoli, senza che fossero noti ulteriori dettagli su quando e dove quel video fosse stato girato, e sulle circostanze di quegli omicidi. Nel video si vedono alcuni uomini in divisa militare e armati portare le due donne e i due bambini al lato di una strada sterrata, farli inginocchiare, bendarli e poi ucciderli. La versione del video ripubblicata da BBC Africa, che anticipa una notevole e dettagliata ricostruzione geografica e temporale di quanto successo, è stata tagliata alla fine per non mostrare le immagini più violente, ma rimane comunque molto impressionante. Sembra che gli uomini sospettassero che le due donne e i due bambini avessero qualche legame con il gruppo terroristico Boko Haram.
This is the video that went viral. We’ve cut out the ending, but – WARNING – it’s distressing. pic.twitter.com/6JJrdJqurW
— BBC News Africa (@BBCAfrica) 24 settembre 2018
L’accurato lavoro di ricostruzione di BBC Africa è stato importante per due ragioni: perché ha contribuito a trovare i responsabili dell’uccisione delle due donne e dei due bambini, e perché ha mostrato come sia possibile fare un lavoro giornalistico di grande rilevanza usando strumenti come Google Earth e altro materiale disponibile in rete e accessibile a tutti.
Dopo la diffusione del video virale, racconta BBC, diverse persone sui social network avevano sostenuto che le uccisioni fossero avvenute in Camerun, mentre altri avevano invece ipotizzato in Mali. A luglio il governo camerunense aveva negato qualsiasi coinvolgimento dei suoi militari: aveva sostenuto che le armi che si vedevano nel video non erano in dotazione del suo esercito, così come quel tipo di divise militari; il governo si chiedeva inoltre come mai i soldati filmati non fossero in tenuta da combattimento, suggerendo che questo particolare era un altro argomento per escludere il coinvolgimento dell’esercito camerunense.
In July, the Cameroonian govt dismissed the allegations as “Fake News.”
They claimed the guns were not those carried by the Cameroonian military.
They said the camouflage pattern was not used in the Far North.
They asked why the soldiers were not wearing full combat gear. pic.twitter.com/4peZmjISCY
— BBC News Africa (@BBCAfrica) 24 settembre 2018
BBC ha smentito però la versione del governo camerunense. Per prima cosa ha usato i primi 40 secondi del video per tracciare il profilo delle montagne che si vedono sullo sfondo: grazie all’aiuto di una fonte camerunense e all’uso di Google Earth, BBC ha scoperto che il video era stato girato nel nord del Camerun, su una strada sterrata appena fuori da una città chiamata Zelevet, vicino al confine con la Nigeria, una zona dove l’esercito camerunense è impegnato da tempo nella lotta contro il gruppo terroristico Boko Haram.
So we took a closer look at the video…and found clues that prove the government was wrong.
We’ll start with the location. Where did this happen?
The first 40 seconds of the video capture a mountain range with a distinctive profile pic.twitter.com/Eb70XuGL8I
— BBC News Africa (@BBCAfrica) 24 settembre 2018
After a tip off from a Cameroonian source, we found an exact match for that ridge line on Google Earth pic.twitter.com/niJoH9w3nX
— BBC News Africa (@BBCAfrica) 24 settembre 2018
Con l’aiuto di alcune immagini satellitari, BBC ha collocato geograficamente gli edifici, le piante e le strade che si vedono nel video, confermando l’intuizione precedente e fornendo coordinate precise su dove erano avvenute le uccisioni.
Once we had the general location, we looked at other details in the film – tracks, buildings, trees – and matched them precisely to features visible on satellite imagery. pic.twitter.com/IzKuyKzao8
— BBC News Africa (@BBCAfrica) 24 settembre 2018
Il secondo passo è stato capire quando fossero state uccise le due donne e i due bambini. Per farlo, BBC ha studiato altri dettagli: ha scoperto che le immagini erano state girate dopo il novembre 2014, per la presenza nel video di un muro che prima di allora non era ancora stato costruito, ma prima del febbraio 2016, per l’esistenza di un edificio che poi fu demolito.
When did this happen?
Again, the video contains clues.
This building is visible in the video. But satellite imagery reveals that, back in November 2014, the walls around it had not yet been built.
The killing happened after November 2014. pic.twitter.com/XODYqL5LRY
— BBC News Africa (@BBCAfrica) 24 settembre 2018
The video also shows this building. Satellite images show us that, by February 2016, it had been demolished.
The killings happened before February 2016. pic.twitter.com/EdBqLQHStE
— BBC News Africa (@BBCAfrica) 24 settembre 2018
BBC ha poi ristretto ulteriormente il campo temporale tra il 20 marzo e il 5 aprile 2015: ha osservato come un sentiero visibile nel video appaia nelle immagini satellitari solo durante la stagione secca, tra gennaio e aprile, e ha studiato l’angolatura delle ombre dei soldati sul terreno.
We know that the murders took place in the hot, dry season, because this footpath – just visible in the video – only appears on the satellite imagery between January and April.
That makes it probable that we’re looking at early 2015 pic.twitter.com/Uotw9w25mY
— BBC News Africa (@BBCAfrica) 24 settembre 2018
Notice that the soldiers, like moving sundials, cast shadows on the track.
A simple formula tells us the angle and direction of the sun.
This corroborates our conclusion on the date, and narrows the timeframe further: the killings happened between March 20 and April 5th 2015 pic.twitter.com/KC8HEvKFuS
— BBC News Africa (@BBCAfrica) 24 settembre 2018
Stabilito dove e quando, BBC ha poi lavorato su chi fossero gli uomini del video. Per prima cosa ha osservato che le armi visibili erano Zastava M21, fucili d’assalto prodotti in Serbia: nonostante siano piuttosto rari nell’Africa subsahariana, ha scritto BBC, sono in dotazione di alcune divisioni dell’esercito camerunense, a differenza di quanto sostenuto dal governo del paese.
The government’s July statement claimed that the guns seen in the video are not those used by Cameroonian troops.
But this is a Serbian-made Zastava M21. It’s rare in sub-Saharan Africa, but it *is* used by some divisions of the Cameroonian army. pic.twitter.com/vZ6xdwpC5O
— BBC News Africa (@BBCAfrica) 24 settembre 2018
Anche il tipo di divise mostrate era già stato visto in passato addosso a soldati camerunensi della zona di Zelevet, come dimostrano alcune immagini trovate su Facebook dai giornalisti di BBC.
The govt also claimed that Cameroonian soldiers in the Far North wear pale, desert-style fatigues, not the darker, forest-style camouflage seen in the video.
But we found these images on Facebook – tagged to Zelevet – of soldiers wearing the type of camouflage seen in the video pic.twitter.com/ROVP1q6tcZ
— BBC News Africa (@BBCAfrica) 24 settembre 2018
Inoltre, ha specificato BBC rispondendo a un’obiezione del governo camerunense, il motivo per cui i soldati non erano in tenuta da combattimento è che non erano di pattuglia nel momento delle uccisioni. I soldati si trovavano a poche centinaia di metri da una base militare che nel 2015 fu ripresa in un video del canale britannico Channel 4 News.
The govt also asked why the soldiers in the video were not wearing full combat gear – heavy helmets, bulletproof vests, and rangers boots.
The answer is that they were not out on patrol. They were just a few hundred metres away from this combat outpost pic.twitter.com/lBsnabqXyr
— BBC News Africa (@BBCAfrica) 24 settembre 2018
We know this is a combat outpost because we found a @Channel4News report that was filmed here in 2015 – and we matched the features visible in that report to the details we see on satellite imagery. pic.twitter.com/nmtD8cm0Ag
— BBC News Africa (@BBCAfrica) 24 settembre 2018
Ad agosto il governo camerunense ha rivisto la sua versione dei fatti: «Dopo avere negato per settimane che questi omicidi fossero avvenuti in Camerun, il ministro della Comunicazione ha annunciato che sette membri dell’esercito erano stati arrestati e erano sotto indagine». Grazie a successive ricerche, BBC ha identificato i tre uomini che avevano ucciso le due donne e i due bambini, trovando riscontri anche dalla lista di soldati indagati diffusa dal governo del Camerun. Gli uomini sono stati identificati usando Facebook e una fonte interna all’esercito camerunense, che però BBC non ha voluto identificare.
We have identified three men who actually pulled the trigger.
One of them is this man, introduced in the video as “Tchotcho” pic.twitter.com/lBtnhmlpNt
— BBC News Africa (@BBCAfrica) 24 settembre 2018
We found a Facebook profile that links the nickname ‘Tchotcho’ to a soldier called Cyriaque Bityala.
The name Cyriaque Bityala also appears on the government’s list of men now under investigation. pic.twitter.com/gSN6HMlV0W
— BBC News Africa (@BBCAfrica) 24 settembre 2018
Il governo camerunense ha specificato che gli uomini accusati degli omicidi saranno sottoposti a un processo giusto e che anche per loro vale il principio di presunzione d’innocenza. «Le due donne uccise fuori Zeletev non furono sottoposte ad alcun processo. La presunzione di innocenza non fu estesa ai bambini che morirono con loro», ha concluso BBC.
The two women killed outside Zelevet received no trial at all.
No presumption of innocence was extended to the children who died with them. pic.twitter.com/WG7SFjQ9ml
— BBC News Africa (@BBCAfrica) 24 settembre 2018
L’inchiesta di BBC è stata mostrata anche in un video pubblicato sul canale YouTube della testata britannica.