In Iran c’è stata una sparatoria durante una parata militare
Sono morte almeno 29 persone, e 70 sono state ferite: l'attacco è stato rivendicato dall'ISIS ma anche da un altro gruppo terroristico
Durante una parata militare nella città di Ahvaz, nel sud-ovest dell’Iran, un gruppo di uomini armati ha sparato sulla folla uccidendo almeno 29 persone e ferendone 70, secondo la televisione di stato iraniana. L’attacco è avvenuto alle 9 di mattina, ora locale, quando in Italia erano le 7.30; sembra che gli sparatori fossero quattro. Tra i morti ci sono 12 membri delle Guardie Rivoluzionarie – l’unità di élite più potente dell’esercito iraniano – un giornalista e alcuni bambini che stavano assistendo alla parata. L’attacco è stato rivendicato sia dallo Stato Islamico che dalla Resistenza Nazionale di Ahvaz, un locale gruppo antigovernativo, ma nessuno dei due ha fornito delle prove in merito.
Gli autori dell’attacco, che è durato circa dieci minuti, hanno sparato da un parco vicino alla zona in cui si stava svolgendo la parata, e secondo i media locali indossavano divise militari. Tre di loro sono stati subito uccisi dalle forze di sicurezza presenti; il quarto è stato ferito ed è morto successivamente.
Prima che l’attacco fosse rivendicato, su Twitter il ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif aveva incolpato «un regime straniero» per l’attacco e ha detto che l’Iran ritiene gli Stati Uniti responsabili dell’attacco per via del loro sostegno ai terroristi. Un portavoce dell’esercito iraniano invece ha detto che gli attentatori non erano dell’ISIS, ma erano stati «addestrati da due paesi del Golfo» e avevano legami con gli Stati Uniti e Israele.
Terrorists recruited, trained, armed & paid by a foreign regime have attacked Ahvaz. Children and journos among casualties. Iran holds regional terror sponsors and their US masters accountable for such attacks. Iran will respond swiftly and decisively in defense of Iranian lives. pic.twitter.com/WG1J1wgVD9
— Javad Zarif (@JZarif) September 22, 2018
I media di stato hanno ipotizzato che l’attacco sia stato compiuto da milizie sunnite – l’Iran è a maggioranza sciita – o da nazionalisti arabi. La popolazione di Ahvaz e del Khuzestan è in maggioranza di etnia e lingua araba, contrariamente alla maggior parte dell’Iran, la cui etnia prevalente è quella persiana, che parla in farsi. Ahvaz è una delle città in cui l’anno scorso ci sono state alcune delle più grandi proteste antigovernative organizzate in tutto il paese. La Resistenza Nazionale di Ahvaz è un gruppo composto da militanti separatisti di etnia araba; negli ultimi sette anni non se ne è mai parlato perché non ha mai compiuto delle azioni violente.
Se fosse stato lo Stato Islamico a organizzare l’attacco non si tratterebbe del primo grande attentato del gruppo terrorista in Iran: a giugno dell’anno scorso alcuni attentatori suicidi attaccarono il Parlamento iraniano e il mausoleo del fondatore della Repubblica Islamica, l’ayatollah Khomeini, uccidendo 18 persone.