Le nuove promesse sul nucleare di Kim Jong-un
Durante il nuovo storico incontro con il presidente sudcoreano ha annunciato lo smantellamento di una base missilistica e di un sito nucleare, se gli Stati Uniti faranno altrettanto
Il leader della Corea del Nord, Kim Jong-un, ha concordato con il presidente della Corea del Sud, Moon Jae-in, lo smantellamento di una base di lancio missilistica e ha annunciato la disponibilità a smantellare un altro sito nucleare nordcoreano. L’accordo è stato annunciato a Pyongyang, la capitale della Corea del Nord, dove martedì 18 luglio è iniziato un nuovo storico incontro tra i due leader coreani. Lo smantellamento del sito nucleare è però vincolato alla disponibilità degli Stati Uniti di fare qualcosa di simile con le proprie strutture (non è ancora chiaro dove e in che misura), cosa che potrebbe complicare il mantenimento della promessa.
Dopo un lungo incontro con Kim Jong-un, il presidente Moon ha annunciato che i due paesi hanno di fatto stretto un nuovo accordo “per raggiungere la denuclearizzazione”. Kim Jong-un ha parlato di un importante “balzo in avanti” per garantire pace e sicurezza nella penisola coreana, aggiungendo di volere fare presto visita a Moon a Seul, la capitale della Corea del Sud. Nonostante i toni positivi e l’ottimismo mostrato dai due leader, non sono ancora chiari tempi e modalità per mantenere gli impegni assunti dopo il nuovo incontro.
Moon ha spiegato che Kim provvederà alla chiusura permanente della base di Tongchang-ri, nella provincia del Pyongyang settentrionale. La struttura è stata usata per molti anni nell’ambito del programma di sperimentazione missilistica della Corea del Nord. L’accordo prevede che lo smantellamento avvenga sotto il controllo di osservatori internazionali, in modo da certificarne l’autenticità.
Kim ha inoltre dato la disponibilità a chiudere il sito nucleare di Yongbyon, nel quale si sospetta che in questi anni la Corea del Nord abbia prodotto il materiale per testare bombe e altre armi. La chiusura avverrà soltanto se il governo degli Stati Uniti farà qualcosa di analogo con uno dei suoi siti nucleari. Non è quindi chiaro se e con che tempi Yongbyon sarà chiuso, ma la Corea del Nord aveva comunque dimostrato una certa disponibilità a chiudere i propri siti nucleari nel giugno scorso, dopo lo storico incontro tra Kim Jong-un e il presidente statunitense Donald Trump a Singapore, smantellando quello di Punggye-ri.
Secondo molti osservatori, il nuovo accordo servirà soprattutto a migliorare ulteriormente l’immagine di Moon in Corea del Sud e su piani diversi nel contesto della politica internazionale, ma di fatto non porterà a grandi cambiamenti o a particolari sacrifici da parte della Corea del Nord. Lo smantellamento della base missilistica è una buona notizia, ma non cambia più di tanto le capacità militari nordcoreane. L’accordo è comunque un ulteriore passo verso la demilitarizzazione, cosa che dovrebbe migliorare i rapporti diplomatici con gli Stati Uniti.
Dopo le notizie sull’esito dell’incontro tra Kim e Moon, Trump ha lodato su Twitter i due leader, sottolineando come l’accordo consentirà di mantenere sospesi i test e i lanci missilistici da parte della Corea del Nord.
Kim Jong Un has agreed to allow Nuclear inspections, subject to final negotiations, and to permanently dismantle a test site and launch pad in the presence of international experts. In the meantime there will be no Rocket or Nuclear testing. Hero remains to continue being……..
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) September 19, 2018
I rapporti tra Corea del Nord e Stati Uniti dopo l’incontro dello scorso giugno sono rimasti accettabili, anche se sembrano essersi raffreddati. Nonostante gli annunci, nessuno dei due paesi ha ancora presentato un piano concreto per la denuclearizzazione e la riduzione delle tensioni militari nella penisola coreana. Di fatto, il programma nucleare nordcoreano non si è mai interrotto, anche se Kim ha abbandonato la retorica antiamericana nei suoi comizi.
Moon ha invitato Kim a visitare Seul entro la fine dell’anno, in un nuovo incontro molto atteso e dall’alto valore simbolico. I leader dei due paesi hanno inoltre annunciato di volere presentare una candidatura congiunta per ospitare le Olimpiadi del 2032.