Il presidente di Cuba è a favore dei matrimoni gay
Ed è una notizia, in un paese in cui l'omosessualità è legale solo dal 1979 e in cui per anni gli omosessuali furono vittime di violenze e persecuzioni
Miguel Díaz-Canel, presidente di Cuba dallo scorso aprile quando prese il posto dell’86enne Raúl Castro, ha detto di essere a favore dei matrimoni gay e di ritenere che anche nel paese si sia diffusa ormai l’idea che sia giusto approvarli. È una notizia importante, in un paese in cui per anni – dopo la rivoluzione comunista – gli omosessuali erano stati vittime di violenze e persecuzioni e dove l’omosessualità è legale solo dal 1979.
Díaz-Canel, che ha 58 anni ed è il primo leader cubano della generazione post rivoluzionaria, ha parlato di matrimoni gay durante un’intervista con la televisione sudamericana Telesur trasmessa domenica 16 settembre. «Credo che non ci debba essere nessuna discriminazione», ha detto rispondendo alle domande della giornalista Patricia Villegas, aggiungendo che con il tempo molti tabù diffusi a Cuba sono stati superati e che se il paese sta cambiando non si può essere insensibili a questo cambiamento. Díaz-Canel ha comunque detto che una decisione sull’eventuale introduzione dei matrimoni gay dovrebbe essere presa dai cittadini di Cuba.
L’intervista completa, in spagnolo, si può guardare qui.