Twitter ha sospeso per sempre gli account del complottista Alex Jones
Il social network ha cambiato idea, dopo che per settimane aveva difeso la scelta di lasciargli spazio contrariamente a quanto fatto da Apple e Facebook
Twitter ha sospeso in modo permanente gli account di Alex Jones, un noto conduttore televisivo e radiofonico americano complottista e di estrema destra, fondatore del sito Infowars. Si tratta dei suoi account personali e di quello di Infowars, su Twitter e su Periscope, il servizio di Twitter per fare dirette video. Un mese fa Twitter era stato criticato perché aveva imposto a Jones una sospensione di una settimana, contrariamente alle risoluzioni più drastiche di Apple, Facebook, YouTube e Spotify, che avevano rimosso dalle proprie piattaforme i podcast, i video e le pagine di Jones. Twitter ha preso la nuova decisione dopo nuovi video e tweet di mercoledì che violavano le regole di uso del social network. I due account avevano insieme 1,3 milioni di followers.
Today, we permanently suspended @realalexjones and @infowars from Twitter and Periscope. We took this action based on new reports of Tweets and videos posted yesterday that violate our abusive behavior policy, in addition to the accounts’ past violations. https://t.co/gckzUAV8GL
— Safety (@Safety) September 6, 2018
Jones ha 44 anni, si fece conoscere in radio dalla fine degli anni Novanta quando fondò Infowars, ma il successo è arrivato di recente grazie alle teorie del complotto alimentate dall’estrema destra. È un grande sostenitore del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, con cui ha un rapporto personale e consulti ricorrenti. Su Infowars e nell’Alex Jones Show, il suo programma radiofonico, ha propagandato negli anni varie bufale cospirazioniste, da quelle sull’11 settembre come operazione segreta del governo americano a quelle sugli attacchi chimici in Siria compiuti dai Caschi Bianchi, dal cosiddetto “Pizzagate” fino a quella secondo cui il massacro nella scuola elementare di Sandy Hook del 2012, in cui morirono 26 persone, fu una messinscena.
Diffondere teorie complottiste rientra nella libertà di espressione?