Burberry non distruggerà più le merci invendute
Una pratica diffusa nella moda di lusso per evitare che vengano contraffatte, rubate e rivendute a prezzi troppo bassi
L’azienda di moda britannica Burberry non distruggerà più i prodotti invenduti, una pratica mediamente diffusa nel mondo della moda soprattutto di lusso, per evitare che vengano rubati, contraffatti o svenduti a prezzi troppo bassi. A luglio un rapporto sui suoi guadagni aveva rivelato che nel 2017 Burberry aveva distrutto vestiti, profumi e accessori per un valore di 28,6 milioni di sterline, circa 32 milioni di euro. L’azienda aveva spiegato che era stato un anno eccezionale, perché aveva dovuto eliminare profumi dal valore di 10 milioni di sterline come richiesto dall’accordo per la distribuzione con la multinazionale di cosmetici statunitense Coty. I prodotti non venduti da adesso verranno riutilizzati, riciclati, riparati o regalati.
L’azienda ha anche confermato che non utilizzerà più pelliccia di animali, un’ipotesi che aveva preso in considerazione lo scorso maggio: non sarà già presente nella collezione che verrà presentata il 17 settembre alla Settimana della moda di Londra, la prima realizzata dal nuovo direttore creativo Riccardo Tisci. Da anni Burberry utilizzava solo pelliccia di coniglio, volpe, visone e procione.