Chrome è cambiato
Per il decimo compleanno del browser più usato al mondo, Google ha rivisto la grafica e diverse funzionalità: le cose da sapere
Se utilizzate il browser Google Chrome – come il 60 per cento circa delle persone che in tutto il mondo accedono a Internet – vi sarete accorti che nelle ultime ore qualcosa è cambiato. Google ha infatti diffuso un consistente aggiornamento per Chrome, sia per i computer sia per i dispositivi mobili, che introduce diverse novità sia per la grafica sia per alcune funzionalità. La nuova versione è stata messa a disposizione di tutti in occasione del decimo compleanno del browser, che nel bene e nel male ha accompagnato le principali evoluzioni di Internet dal 2008 a oggi.
Grafica
Le novità più evidenti riguardano la grafica di Chrome, rivista in buona parte per essere adattata alle scelte di design degli ultimi anni introdotte da Google negli altri suoi prodotti. È diventato tutto più tondo e sono spariti gli spigoli, con un alleggerimento degli elementi grafici.
Come era stato anticipato alcuni mesi fa, le etichette delle singole schede aperte hanno cambiato forma: invece di essere trapezoidali sono rettangolari, con gli angoli arrotondati, sullo stile della grafica adottata per qualche tempo dal browser Firefox. I lati perpendicolari permettono di mantenere meglio in evidenza le icone dei singoli siti, e offrono qualche pixel in più per mostrare in modo più esteso il titolo della pagina aperta. La scheda che si sta visualizzando è di colore bianco, in modo da spiccare sulle altre aperte, rese con un grigio tenue. Sono sparite ombreggiature e altri effetti per distinguere ulteriormente una scheda dall’altra, ma non si nota molto la differenza.
Anche sui dispositivi mobili, Chrome appare molto più arrotondato e con icone più grandi e facili da distinguere. L’elenco delle schede aperte è più chiaro e mostra una lista di anteprime, tra le quali scegliere la scheda a cui passare. In precedenza le anteprime erano mostrate a tutto schermo ed era più difficoltoso identificare quella desiderata da attivare.
Omnibox
La barra degli indirizzi e per cercare le cose su Google è stata ulteriormente potenziata per fornire risposte direttamente al suo interno, senza dover raggiungere il motore di ricerca. Le nuove funzionalità, ancora in fase di diffusione, prevedono per esempio la possibilità di accedere a Google Traduttore per trovare al volo la traduzione di una parola o di una frase.
Il nuovo Chrome semplifica anche il modo in cui vengono mostrati gli indirizzi dei siti, mantenendo in maggiore evidenza il dominio del sito su cui ci si trova (come ilpost.it) rispetto al resto. Questa soluzione era già stata adottata nelle ultime versioni di Chrome, ma con la nuova grafica è più chiara.
La Omnibox si arricchirà via via di nuove funzioni, come la possibilità di passare direttamente a un’altra scheda se al suo interno è già aperto il sito che si sta cercando. Google sta anche lavorando a un’opzione per cercare i file salvati sul suo servizio cloud Drive direttamente dalla Omnibox.
Raggiungere la Omnibox su mobile non era sempre semplice: trovandosi nella parte alta dello schermo non era raggiungibile col pollice e rendeva spesso necessario l’uso di due mani per avviare una nuova ricerca. Per risolvere il problema, Google ha spostato tutti i tasti legati alla Omnibox e all’interfaccia di Chrome al fondo dello schermo: in questo modo si può aprire più agevolmente l’elenco delle schede aperte, così come si può tornare indietro nella navigazione più facilmente. Al centro della nuova barra c’è una lente d’ingrandimento: toccandola si attiva il campo di testo della Omnibox, in modo da rendere più comoda la funzione di ricerca, senza stretching per i pollici.
Password
Da tempo Google ha introdotto sistemi per gestire in modo più pratico e veloce le password su Chrome, compresa una funzione molto utile per memorizzarle in modo da semplificare l’accesso ai vari siti cui si è iscritti. Il nuovo Chrome mantiene queste funzionalità e ha un sistema per creare automaticamente password sicure quando ci s’iscrive a un nuovo sito: la password viene poi memorizzata automaticamente dal browser e condivisa su tutti gli altri Chrome cui si accede con il proprio account Google.
Carte di credito
Il sistema di gestione delle carte di credito è stato rivisto, per semplificare la memorizzazione del loro numero e delle altre informazioni, come nome del proprietario e data di scadenza. È stata rivista anche parte dell’integrazione con Google Pay, che a volte faceva qualche scherzo nella fase di inserimento dei dettagli sulla propria carta di credito.
Account
Se si utilizza Chrome da collegati al proprio account Google, il browser ora mostra il proprio avatar a destra, prima dei tre punti verticali per aprire il menu. Cliccando sulla propria immagine si può accedere più velocemente ad alcune sezioni delle impostazioni, come quelle per indicare i propri indirizzi per l’inserimento automatico quando si compilano i moduli online, le carte di credito e le password salvate.
Chrome è di gran lunga il browser più utilizzato in buona parte del mondo, complice il fatto di essere prodotto da Google che lo ha ampiamente promosso tramite il suo motore di ricerca e i suoi servizi. Il fatto che il motore di ricerca più utilizzato al mondo sia anche lo sviluppatore del browser di maggiore successo ha portato, nel corso degli anni, a numerose critiche e perplessità per il controllo che di fatto Google può esercitare sul modo in cui viene utilizzato il Web da miliardi di persone. Google ha sempre respinto queste accuse, ricordando che buona parte del codice che fa funzionare Chrome è a disposizione di tutti, tramite il progetto parallelo open-source chiamato Chromium.
In dieci anni, Chrome ha contribuito a fare evolvere il Web verso standard aperti, per esempio privilegiando il sistema HTML5 a quello proprietario di Flash Adobe per i contenuti multimediali. Dopo Chrome, il browser più usato è Safari di Apple. Firefox di Mozilla, browser completamente gratuito e open-source che più di tutti ha subìto la concorrenza di Google nel settore, alla fine del 2009 era usato da circa il 39 per cento degli utenti, ora da meno del 6 per cento. Le rilevazioni variano se si tiene solo conto dei sistemi desktop, in questo caso Firefox è al secondo posto intorno al 12 per cento.