L’Antitrust sta indagando Sky e Dazn
Sky non avrebbe specificato debitamente la variazione della sua offerta, DAZN avrebbe diffuso pubblicità ingannevole
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato – AGCM, l’Antitrust italiana – ha comunicato di aver avviato dei procedimenti istruttori nei confronti di Sky Italia e DAZN, i due operatori che da quest’anno si dividono i diritti di trasmissione del campionato di Serie A in Italia. Con i procedimenti – avviati su segnalazione dei consumatori – l’Antitrust verificherà se nelle offerte e nelle promozioni delle due piattaforme si riscontrino effettivamente dei principi di ingannevolezza e aggressività.
Per quanto riguarda Sky, le segnalazioni ricevute dall’Antitrust riguarderebbero presunte modalità di promozione ingannevoli, in quanto la piattaforma non avrebbe specificato la variazione della sua offerta rispetto alle stagioni sportive precedenti. Da quest’anno infatti Sky possiede i diritti di trasmissione di solo sette partite sulle dieci previste in ogni giornata di campionato, e non più l’intero pacchetto (le altre tre le trasmette DAZN). Sky potrebbe inoltre aver violato un articolo del Codice del consumo – il provvedimento che raccoglie tutta la normativa a tutela del consumatore – mutando la propria offerta senza il consenso dei vecchi abbonati.
Il procedimento istruttorio su DAZN si concentrerebbe invece su due aspetti. Uno è lo slogan usato per il lancio della piattaforma in Italia – “Quando vuoi, dove vuoi” – che farebbe intendere ai consumatori di poter accedere al servizio di streaming ovunque, cosa che per ora non risulta possibile, o perlomeno difficoltosa, in seguito ai problemi tecnici avuti dalla piattaforma nelle prime due giornate di campionato (e in generale, serve una connessione veloce a Internet). Il secondo invece riguarda la possibilità dichiarata di usufruire di un mese gratuito di prova in assenza di un contratto, anche in caso di sottoscrizione di un abbonamento. Secondo i consumatori il contratto invece c’è, e determinerebbe il rinnovo automatico mensile dell’offerta anche al termine del periodo di prova gratuito. Per disattivare gli addebiti automatici, un consumatore dovrebbe attivarsi per tempo per disdire l’abbonamento.
Il comunicato pubblicato ieri sul sito dell’Antitrust si conclude dicendo: «Tali comportamenti potrebbero integrare distinte pratiche commerciali scorrette in violazione degli artt. 21, 24 e 25 del Codice del Consumo, presentando sia profili di ingannevolezza rispetto alle informazioni comunicate dal professionista in merito alle caratteristiche tecniche di fruibilità del pacchetto e alle modalità di adesione all’offerta, che profili di aggressività, in quanto il professionista potrebbe aver esercitato un indebito condizionamento nei confronti dei consumatori che, accettando l’offerta per fruire gratuitamente il primo mese del servizio, potrebbero subire un addebito automatico quale conseguenza della sottoscrizione inconsapevole di un contratto».
Il gruppo Perform, proprietario e gestore di DAZN, ha comunicato nella giornata di ieri di aver preso atto della comunicazione ricevuta dall’Antitrust e di essere disponibile a collaborare per fornire chiarimenti a riguardo.