Autostrade ha pubblicato la convenzione con il governo
La società che gestiva il ponte Morandi ha pubblicato anche gli allegati finanziari, che fino a oggi erano rimasti segreti
La società Autostrade per l’Italia ha pubblicato sul suo sito la convenzione per la gestione delle tratte autostradali che ha in concessione, tra cui il tratto della A10 su cui si trovava il ponte Morandi di Genova, crollato lo scorso 14 agosto. Tra i documenti pubblicati ci sono anche gli allegati finanziari, che descrivono nel dettaglio gli investimenti che la società è tenuta a realizzare e il loro rendimento. Questi allegati erano sempre stati tenuti segreti, suscitando molte polemiche tra gli esperti del settore. Sul suo sito, Autostrade ha spiegato la decisione di pubblicare gli allegati scrivendo: «Per rispondere alle polemiche e alle strumentalizzazioni che dominano il dibattito pubblico sul tema, Autostrade per l’Italia rende pubblico e accessibile a tutti i cittadini il testo della Convenzione in essere con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti».
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Già due settimane fa Luigi Di Maio, capo politico del Movimento 5 Stelle e vicepresidente del Consiglio, aveva minacciato di pubblicare gli allegati. «Ne vedremo delle belle», aveva detto. Per il momento, però, dall’analisi dei documenti che giornali e agenzie hanno iniziato a svolgere non è emerso nulla di clamoroso. L’unica cifra citata nelle ultime ore è quella dei 290 milioni di euro l’anno che la società stimava di spendere per la manutenzione tra il 2013 e il 2038. Il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli ha scritto su Facebook che la desecretazione è avvenuta soltanto per merito delle sue pressioni sulla società Autostrade.
I documenti pubblicati da Autostrade, in ogni caso, erano già a disposizione del governo, dei funzionari del ministero e, a partire dal 2017, dei componenti delle commissioni Trasporti di Camera e Senato: significa che erano a disposizione da oltre un anno anche ai parlamentari di Lega e Movimento 5 Stelle. Erano invece secretati al pubblico e anche all’Autorità garante dei trasporti, che da anni chiedeva la loro pubblicazione. Erano stati comunque pubblicati altri documenti relativi alla concessione.
L’Autorità dei trasporti, che ha bisogno di questi dati per valutare l’operato dei concessionari, lamentava già nel 2015 che mancavano i dati riguardanti «gli investimenti aggiuntivi che si intendono fare da quelli già previsti nelle convenzioni in essere e non realizzati», un elemento fondamentale per comprendere se i concessionari stanno o meno rispettando i patti.
Autostrade si è sempre opposta alla pubblicazione degli allegati finanziari, sostenendo che desecretare i dettagli degli accordi avrebbe favorito la concorrenza nel caso in cui nel futuro si fossero verificati nuovi affidamenti di autostrade a concessionari privati. La società ha ribadito la sua posizione anche oggi, scrivendo: «È importante sottolineare che nessuna norma interna o prassi internazionale prevede la pubblicazione di tali documenti relativi alle concessioni autostradali. Ciò anche per assicurare parità di condizioni sul mercato tra i vari operatori del settore, anche per il caso di nuove procedure di affidamento».