Di Maio non sa quanto l’Italia versa all’Unione Europea ogni anno

Ha citato una cifra sbagliata ed esagerata, e non è il primo a farlo

(TIZIANA FABI/AFP/Getty Images)
(TIZIANA FABI/AFP/Getty Images)

Luigi Di Maio – ministro dello Sviluppo economico e capo politico del Movimento 5 Stelle –  ha pubblicato un post su Facebook sul caso della nave Diciotti in cui spiega perché, a suo modo di vedere, «l’Unione Europea ha deciso di voltare le spalle all’Italia ancora una volta» e l’Italia deve quindi «prendersi in maniera unilaterale una riparazione». Di Maio ha minacciato di «tagliare i fondi che diamo all’Unione Europea», ma nel farlo ha citato una cifra sbagliata.

Agli italiani non chiederemo un centesimo di più. Lo dico da capo politico del Movimento 5 Stelle, visto che la UE non rispetta i patti e non adempie ai suoi doveri, noi come forza politica non siamo più disposti a dargli i 20 miliardi all’anno che pretendono.

La cifra di 20 miliardi di euro all’anno – che gira da un po’, ed era già stata citata erroneamente da Matteo Salvini e Matteo Renzi – è sbagliata e molto superiore ai contributi che l’Italia effettivamente versa ogni anno all’Unione. I dati messi a disposizione sul sito della Commissione Europea, consultabili qui, dicono che nel 2017 l’Unione Europea ha ricevuto dall’Italia 12 miliardi di euro, meno di un decimo del totale dei soldi ricevuti da tutti i paesi che ne fanno parte.

 

Bisogna poi tenere presente che oltre a chiedere soldi ai paesi, l’Unione Europa investe soldi in quei paesi. Sempre nel 2017 ha per esempio speso in Italia più di 9 miliardi di euro.

Anche guardando gli anni precedenti, dal 2000 al 2016 l’Italia non ha mai versato più di 16 miliardi di euro l’anno e l’Unione Europa non ha mai speso in Italia meno di otto miliardi di euro. Le spese sono minori dei soldi versati perché, come succede anche tra regioni, i paesi più grandi e ricchi contribuiscono allo sviluppo dei più piccoli e poveri.

Come spiegò AGI nel 2016, «I conti sono leggermente diversi se si guarda alla Relazione annuale della Corte dei Conti sui rapporti finanziari con l’Unione europea e l’utilizzazione dei fondi comunitari», perché «la Corte utilizza infatti i dati della Ragioneria generale dello Stato», che sono diversi per alcune ragioni di calcolo. Ma non esiste nessun dato secondo cui l’Unione Europa «pretende» (o anche solo ottiene) 20 miliardi di euro l’anno dall’Italia.

Sempre AGI ha di recente spiegato – parlandone con Fabio Colasanti, che è stato direttore del dipartimento “Budget” della Commissione dell’Unione Europea – cosa succede se non si versano i soldi dovuti all’Unione Europea. In breve: si deve pagare una multa milionaria. Colasanti ha ricordato che a fine anni Novanta l’Italia fece un errore in un pagamento mensile e dovette pagare il corrispettivo di cinque milioni di euro di multa. AGI ha scritto: «Non versare anche solo uno dei contributi mensili dovuti all’Europa esporrebbe subito l’Italia al pagamento di una multa. Ma più in generale avrebbe poi conseguenze imprevedibili, visto che un’interruzione totale non si è mai verificata, e tra le altre cose porterebbe l’Italia a una procedura di infrazione davanti alla Corte di Giustizia Ue».