Gianluigi Buffon e gli anni che passano
Nel campionato francese sta giocando con i figli dei suoi vecchi compagni di squadra, e para ancora come faceva con i loro genitori
Il campionato di calcio francese è iniziato da una settimana e Gianluigi Buffon – a 40 anni uno dei più famosi e vincenti giocatori nella storia del calcio italiano – ha preso il suo posto da titolare nel Paris Saint-Germain, che anche quest’anno dovrebbe riuscire a vincere a mani basse il titolo nazionale.
Con il suo nuovo allenatore, il tedesco Thomas Tuchel, il PSG punta anche ad avanzare il più possibile in Champions League, il vero obiettivo stagionale. In Francia, viste le avversarie ampiamente alla portata, Tuchel sta approfittando delle prime giornate di campionato per far accumulare esperienza ad alcuni giovani provenienti dal settore giovanile, che potrebbero poi tornare utili a stagione in corso. Per questo motivo, ventitrè anni dopo aver giocato nel Parma in Serie A contro il Milan di George Weah, Buffon ha condiviso il campo con Timothy Weah, figlio diciottenne di George Weah, oggi presidente della Liberia. Ma la storia non finisce qui, perché nella squadra affrontata domenica, l’En Avant de Guingamp, giocava Marcos Thuram, figlio ventunenne di Lilian, suo ex compagno al Parma e poi alla Juventus a cavallo fra anni Novanta e Duemila.
A 40 anni inoltrati Buffon si sta avvicinando al ritiro, che avverrà al termine di questa o della prossima stagione, dopo una carriera tra i professionisti iniziata praticamente una vita fa, nel 1995. Ma il Paris Saint-Germain lo ha voluto per aggiungere carisma ed esperienza alla sua squadra, e perché in Francia potrebbe trovare le condizioni giuste per essere ancora decisivo. In Francia il PSG ha una sola vera rivale, il Monaco di Leonardo Jardim, che però dopo aver vinto il campionato due anni fa, nelle ultime stagioni ha perso quasi tutti i suoi giocatori più forti e ora sta cercando di ricostruire una squadra vincente. Il PSG invece non deve ricostruire niente. Ha un allenatore nuovo ma con Thiago Silva, Kimpembe e Marquinhos in difesa (e forse anche Jerome Boateng), con Verratti, Rabiot, Lo Celso e alcuni giovani promettenti a centrocampo e con un attacco formidabile composto da Neymar, Cavani e Mbappé, può vincere senza problemi il suo settimo titolo negli ultimi otto anni.
Il livello del campionato francese, poi, non è quello della Serie A, e Buffon dovrebbe subire ancora meno tiri di quelli che subiva alla Juventus, con un conseguente minor dispendio di energie. Nella prima partita contro il Caen, vinta facilmente 3-0, gli avversari gli hanno tirato in porta quattro volte, e solo in due occasioni hanno centrato lo specchio. Buffon ha quindi potuto gestire e aiutare in tranquillità i due giovani terzini schierati da Tuchel, i diciannovenni N’Soki e Dagba. A Guingamp, sabato scorso, il PSG ha vinto 3-1. Buffon ha subito tre tiri in porta, e in uno di questi ha salvato con un riflesso il probabile gol del vantaggio degli avversari, che poi è arrivato lo stesso ma per un goffo errore in difesa del giovane N’Soki.
In Champions League però non sarà la stessa cosa, e già dai gironi le partite potrebbero essere ben più combattute. Buffon, tuttavia, deve scontare una squalifica di tre giornate europee per l’espulsione ricevuta nel ritorno dei quarti della passata edizione del torneo tra Juventus e Real Madrid. Ritornerà in tempo per la prima giornata di ritorno. In un torneo così impegnativo, in cui qualsiasi errore può costare l’eliminazione, l’esperienza di Buffon dovrebbe aiutare il PSG a gestire meglio la pressione delle partite. Nelle ultime partecipazioni la squadra è stata sempre eliminata prima del previsto o ha subito rimonte da situazioni di vantaggio, come quella incredibile subita nel marzo del 2017 al Camp Nou di Barcellona, dove la squadra di casa ribaltò il 4-0 subito a Parigi vincendo 6-1.