L’obesità dei monaci buddisti
È un problema, perché mangiano tanto e male e fanno poca attività fisica: il governo della Thailandia sta provando a cambiare le cose
La Thailandia ha un problema di obesità: secondo uno studio citato dal New York Times è, insieme alla Malesia, il paese asiatico in cui la maggior percentuale della popolazione è sovrappeso. Muktita Suhartono ha spiegato, sempre sul New York Times, che il problema della Thailandia con l’obesità è particolarmente evidente e grave soprattutto per quanto riguarda i monaci buddisti, che sono circa 300mila (su quasi 70 milioni di abitanti) e vivono in migliaia di templi. È un problema che invece non c’è in Malesia, un paese in cui la maggior parte degli abitanti è di religione musulmana.
Secondo una ricerca fatta da un ente statale che si occupa della salute della popolazione, in Thailandia è obeso un uomo su tre. Uno studio della Università di Chulalongkorn (la più antica e esclusiva del paese) ha detto che è obeso un monaco buddista su due, che il 40 per cento di loro ha problemi di colesterolo, che il 25 per cento ha problemi di alta pressione e che uno su dieci ha il diabete. Anche in altri paesi i monaci buddisti hanno problemi di salute legati alla loro sedentarietà e sono sovrappeso: in Thailandia il problema è però più evidente per via del gran numero di monaci e per via del gran numero di fedeli che offrono loro cibo.
L’obesità dei monaci buddisti si deve all’abbinamento tra la loro vita sedentaria, fatta in gran parte di preghiera e meditazione, e la loro dieta. I monaci buddisti mangiano infatti quello che viene dato loro dalla popolazione quando ogni mattina escono dai templi per accettare le offerte, che sono spesso copiose. Molti fedeli considerano infatti segno di devozione offrire alimenti particolarmente calorici o ricchi di zuccheri. In più, ai monaci è proibito mangiare dopo mezzogiorno: da quel momento in poi per sostenersi molti di loro consumano bibite gasate e zuccherate o energy drink. Jongjit Angkatavanich, un professore e nutrizionista che insegna all’università di Bangkok, la capitale del paese, ha detto: «Bibite, succhi di frutta in cartone, merendine dolci e molti altri prodotti offerti ai monaci sono pre-confezionati e sono ricchi di glutammato monosodico e poveri di fibre e proteine».
I monaci buddisti sono tenuti a accettare qualsiasi alimento sia loro offerto, senza palesare preferenze particolari. Suhartono ha però parlato con Vilawan Lim, una casalinga di Bangkok che da almeno dieci anni prepara in casa piatti da offrire ai monaci. Vilawan ha detto che il monaco che va a ritirare l’offerta a casa sua lascia intendere in modo più o meno diretto quali sono i suoi piatti preferiti.
Per provare a risolvere il problema, a giugno il governo thailandese ha invitato le persone a offrire cibi salutari, e ha invitato i monaci a fare un po’ più di attività fisica, anche solo passeggiando per i templi o facendo le pulizie. Jongjit, il professore e nutrizionista, sta anche lavorando insieme al governo thailandese e alle autorità religiose al progetto “Monaco sano, Cibo sano”: è iniziato nel 2016 con 82 monaci che sono stati invitati a controllare la loro dieta e il loro peso. Il New York Times ha scritto che uno di loro non si era accorto di essere ingrassato per via della larga tunica indossata dai monaci, e ha spiegato anche che il problema dell’obesità dei monaci va affrontato con molta discrezione, vista l’importanza che hanno in Thailandia.