La grande manifestazione contro il governo romeno
Hanno partecipato decine di migliaia di persone a Bucarest, dove almeno 400 persone hanno ricevuto assistenza medica dopo gli scontri con la polizia
Migliaia di persone – tra le 30mila e le 50mila secondo i giornali locali – hanno partecipato venerdì a una grande manifestazione a Bucarest, la capitale della Romania, per protestare contro il governo di centrosinistra del Partito social democratico, accusato di corruzione, e chiederne le dimissioni. La polizia ha usato gas lacrimogeno, spray urticante e cannoni ad acqua contro i manifestanti: negli scontri molte persone sono state ferite e più di 400 hanno ricevuto assistenza medica.
La manifestazione, che si è tenuta in piazza Victoriei, davanti alla sede del governo, è stata una reazione agli ultimi mesi della politica rumena: alla fine di giugno il leader del Partito social democratico e presidente della Camera bassa del Parlamento Liviu Dragnea era stato condannato per abuso d’ufficio e qualche settimana dopo il Parlamento aveva approvato in fretta e furia una legge per depenalizzare il reato. Il governo aveva poi fatto licenziare Laura Codruţa Kövesi, il capo del Direttorato anticorruzione rumeno che negli ultimi anni aveva indagato su moltissimi politici rumeni.
Alcuni manifestanti hanno lanciato bottiglie e pietre contro i poliziotti, che secondo i giornali hanno reagito con violenza dopo i tentativi di sconfinare dallo spazio delimitato per la manifestazione. Il presidente rumeno Klaus Iohannis, membro del Partito nazionale liberale, che è all’opposizione, ha criticato l’intervento della polizia definendolo «brutale» e «molto sproporzionato rispetto al comportamento dei manifestanti». Iohannis aveva provato a opporsi al licenziamento di Kövesi, ma poi aveva rinunciato per evitare una crisi politica.
Alla manifestazione hanno preso parte moltissimi rumeni che vivono all’estero. Dei venti milioni di cittadini rumeni, circa quattro milioni vivono e lavorano in altri paesi – due milioni in Italia e in Spagna – e quindi hanno un grande peso alle elezioni. L’anno scorso i lavoratori rumeni all’estero hanno contribuito a quasi il 2,5 per cento del PIL della Romania con le proprie rimesse. Oltre alla manifestazione di Bucarest ce ne sono state altre in diverse zone della Romania, ad esempio a Cluj e Sibiu, in Transilvania, e a Timișoara, nell’ovest.