Nella Repubblica Democratica del Congo c’è di nuovo ebola
Una nuova epidemia causata dal ceppo più letale del virus ha colpito la regione del Nord Kivu: e la guerra in corso da quelle parti complicherà molto le cose
Alla fine di luglio l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) aveva dichiarato conclusa l’epidemia di ebola iniziata lo scorso aprile nella Repubblica Democratica del Congo, ma negli ultimi giorni c’è stata una nuova serie di casi nelle regioni del Nord Kivu e dell’Ituri. È una nuova epidemia, non legata alla precedente che nelle ultime settimane aveva colpito un’altra regione: è dovuta a un diverso ceppo del virus, ed è la decima che colpisce il paese. Il ministro della Salute Oly Ilunga Kalenga ha detto che finora almeno 37 persone sono morte a causa della nuova epidemia. In totale i casi di contagio segnalati sono 44 (morti compresi), 17 certi e 27 molto probabili; si stanno facendo accertamenti su altri 54 casi sospetti.
🚨#Ebola – Situation au jeudi 9 aout 2018
– Au total, 44 cas dont 17 confirmés et 27 probables
– 54 cas suspects en cours d'investigation
– Activation du plan de contingence de la ville de #Goma https://t.co/WHKvNFqdtQ pic.twitter.com/CHpQWtANKs— Ministère de la Santé RDC (@MinSanteRDC) August 9, 2018
Dopo le conferme sui primi casi Peter Salama, vicedirettore generale per le emergenze dell’OMS, ha detto che nonostante sia una buona notizia che la nuova epidemia non c’entri nulla con quella appena dichiarata conclusa, la situazione è grave perché il ceppo della nuova epidemia, lo Zaire ebolavirus, è quello con il più alto tasso di letalità. Nelle precedenti epidemie causate da questo ceppo è morto almeno il 50 per cento delle persone contagiate. Un altro problema è che il Nord Kivu è una zona di guerra – alcuni gruppi armati da anni si oppongono al governo – e per questo contenere l’epidemia sarà più difficile che altrove.
L’epidemia appena conclusa ha causato la morte di sole 33 persone, un numero molto ridotto se si considerano i più di 11mila morti dell’epidemia che colpì tutta l’Africa occidentale tre anni fa. È stato possibile contenerla perché nel frattempo è stato sviluppato il vaccino sperimentale rVSV-ZEBOV. Al momento nella Repubblica Democratica del Congo sono disponibili 3.220 dosi del vaccino e l’OMS ne invierà altre. Il problema è che per via del conflitto attivo nel Nord Kivu sarà più complicato farlo arrivare dove ce n’è bisogno. Per contenere la malattia bisogna rintracciare tutte le persone venute in contatto con gli infetti: nel caso della precedente epidemia gli addetti dell’OMS avevano viaggiato per centinaia di chilometri a bordo di motociclette per raggiungerle, nel Nord Kivu sarà più difficile farlo perché in alcuni casi il personale medico avrà bisogno di scorte armate.
Il Nord Kivu è una delle regioni più popolose della Repubblica Democratica del Congo: ha otto milioni di abitanti e ci vivono più di un milione di profughi e rifugiati dai paesi vicini. Le prime persone a essere vaccinate sono stati i membri del personale sanitario che dovrà occuparsi di contenere l’epidemia.