Le compagnie di telecomunicazioni non potranno più imporre i modem ai loro clienti
Mercoledì l’Agcom, l’autorità garante delle comunicazioni in Italia, ha approvato un nuovo regolamento che sancisce la possibilità di scegliere liberamente la propria «apparecchiatura terminale», cioè il modem con cui ci si connette a Internet. Fino a oggi gli operatori che erogano i servizi di rete e telefonia fissa potevano imporre agli utenti il proprio modem.
L’Agcom ha ripreso un regolamento europeo del 2015 che indicava alcune misure per l’accesso a «un’Internet aperta», tra le altre cose chiedendo che gli utenti fossero «liberi di scegliere tra vari tipi di apparecchiature terminali» e che i fornitori non imponessero «restrizioni all’utilizzo di apparecchiature terminali che collegano alla rete».
Concretamente, gli operatori non potranno rifiutarsi di collegare altri modem alla propria rete, come non potranno penalizzare chi utilizza un altro modem (per esempio facendogli spendere di più); dovranno invece fornirgli la stessa assistenza per la configurazione della rete garantita agli altri clienti. Se i modem degli operatori saranno in vendita in abbonamento (quindi da pagare una certa somma ogni mese) nello stesso pacchetto di un’offerta di erogazione di Internet, bisognerà per forza esplicitare le specifiche tecniche della fornitura per poter fare paragoni con altri modem, dando quindi la possibilità di sceglierne uno diverso. Il documento rende obbligatorie simili misure di trasparenza per i modem dell’operatore forniti gratuitamente o con pagamento non dilazionato.
L’Agcom ha spiegato di avere realizzato il regolamento dopo una consultazione pubblica tra operatori di rete, utenti e associazioni di categoria e dei consumatori.