E ora cosa succede con il presidente della RAI?

Lega e M5S sembrano intenzionati a impuntarsi su Marcello Foa, nonostante la bocciatura in Commissione di Vigilanza, ma le opposizioni protestano

(ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)
(ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

Questa mattina la Commissione di vigilanza sulla RAI ha bocciato la nomina del giornalista Marcello Foa a presidente del consiglio d’amministrazione della RAI. La candidatura di Foa, criticata per le sue posizioni sovraniste e per la sua abitudine a rilanciare bufale su Twitter, era stata indicata dalle forze di governo, Lega e Movimento 5 Stelle, e votata anche da Fratelli d’Italia. È stata però respinta grazie all’astensione dei parlamentari di Partito Democratico, Forza Italia e Liberi e Uguali: Foa ha ricevuto solo 22 voti favorevoli, mancando il quorum di 27.

Ora non è chiaro cosa succederà. Foa ha detto che prende atto della decisione della commissione e ha chiesto al governo di indicargli «quali siano i passi più opportuni da intraprendere nell’interesse della Rai», lasciando intendere che è disposto a dimettersi dal CdA se glielo chiedesse il ministro dell’Economia, per legge responsabile di indicare il presidente della RAI. Lega e M5S, però, per ora sembrano intenzionate ad andare avanti con la candidatura di Foa. Matteo Salvini, ministro dell’Interno e principale sponsor della candidatura di Foa, ha detto che «se c’è un problema di metodo lo supereremo. A me interessa il merito. Marcello Foa è una persona apprezzata e stimata in Italia e nel mondo. Una persona libera».

Salvini si riferisce alle critiche di Forza Italia, che più che sul nome di Foa si è lamentata di non essere stata coinvolta nella decisione del nome del candidato. In una nota congiunta, i capigruppo della Lega alla Camera e al Senato hanno detto di essere «pronti a confrontarsi» con Forza Italia: «siamo convinti che i fraintendimenti di questi giorni sul metodo, più che sul merito, possano essere superati perché le qualità di Marcello Foa, come uomo e giornalista libero e corretto sono universalmente riconosciute e apprezzate». Mercoledì pomeriggio, però, Forza Italia ha diffuso una nota in cui si dice non disposta a trattare su Foa: «È stato anche appurato che la riproposizione dello stesso nome alla Commissione di Vigilanza presenta secondo il parere di autorevoli professionisti problemi giuridici non superabili. Non potrà quindi essere votata dai componenti di Forza Italia».

Gianluigi Paragone, senatore del M5S e capogruppo del M5S in Commissione di vigilanza, ha detto a Repubblica che Foa può continuare a presiedere il CdA della RAI in quanto membro anziano del consiglio, finché «non si sbloccherà la situazione». Paragone dice che il M5S non ha intenzione di chiedere a Foa di dimettersi, sostenendo che «sono i tempi della politica: bisogna aspettare che la politica faccia maturare il quorum qualificato». Anche senza un presidente approvato in Commissione, secondo Paragone si può procedere alla nomina dei direttori delle reti e dei telegiornali.

Questa tesi è però fortemente contestata dalle opposizioni. Francesco Verducci, senatore del PD e membro della Commissione di Vigilanza, ha detto al Post che «a norma di legge Foa non ha titolo per presiedere il CdA: quello di consigliere anziano non può surrettiziamente permettergli di fare da presidente». Lo statuto della RAI prevede in effetti che in mancanza di un vicepresidente in CdA, a presiedere il consiglio in caso di «assenza, impedimento o vacanza di carica» del presidente sia il membro più anziano. Ma il fatto stesso che per eleggere un presidente servano i due terzi della Commissione di Vigilanza, un organo che rappresenta la composizione parlamentare, suggerisce che il nome debba essere condiviso almeno da parte delle opposizioni.

L’ipotesi di una presidenza di Foa grazie al suo titolo di membro anziano del CdA è quindi giudicata una grave forzatura dalle opposizioni. A questo punto, quindi, ci sono due possibilità, visto che sembra ormai escluso che Lega e M5S trovino un modo per convincere Forza Italia ad approvare il nome di Foa in un nuovo voto in Commissione di Vigilanza: o propongono in Commissione un altro membro del CdA come presidente, o chiedono a Foa di dimettersi dal CdA e propongono il suo sostituto. Verducci ha proposto che venga candidato il membro del CdA eletto dai lavoratori della RAI, il tecnico di produzione Riccardo Laganà.