Cosa si sa dei cartoni al posto dei gessi a Reggio Calabria
Da ieri si parla di un presunto caso di malasanità al pronto soccorso locale, ma i responsabili dell'ospedale hanno smentito
Da ieri i giornali parlano di un presunto caso di malasanità a Reggio Calabria, nel cui pronto soccorso alcuni pazienti con infortuni a braccia e gambe sarebbero stati medicati con fasciature di fortuna utilizzando pezzi di cartone invece del gesso. Il primario del pronto soccorso ha smentito questa ricostruzione, e così ha fatto – con una versione un po’ diversa – il direttore responsabile dell’ospedale, mentre i rappresentanti sindacali dei medici, da cui erano partite le segnalazioni, hanno ribadito le accuse.
È allarme all'ospedale di #ReggioCalabria, dove l'attrezzatura medica c'è ma è inaccessibile dopo le 20 e costringe alle cure con con garze e pezzi di cartone, come denunciato in queste immagini ⬇️ pic.twitter.com/89mQAe5AB5
— Sky tg24 (@SkyTG24) July 31, 2018
Sui siti di news sono circolate almeno tre foto di altrettanti pazienti infortunati – in due casi alle gambe, in uno a un braccio – medicati con pezzi di cartone apparentemente di recupero, in sostituzione dei gessi. Gianluigi Scaffidi, rappresentante dell’Anaao Assomed, il sindacato dei medici ospedalieri, ha confermato al Corriere della Calabria che ci sono almeno quattro casi testimoniati da altrettante foto, spiegando che il problema dipende dal fatto che «quando il reparto chiude alle 20, in caso di pazienti con fratture il Pronto soccorso (…) è costretto ad usare del cartone» in mancanza delle altre medicazioni. Il presidente nazionale del sindacato, Carlo Palermo, ha parlato di «un ospedale da campo in tempo di guerra».
Angelo Ianni, primario del pronto soccorso, ha però smentito questa ricostruzione, spiegando che c’è stato soltanto un caso in cui un paziente è arrivato in ospedale già con quel tipo di medicazione, e che i medici non l’hanno rimossa per non perdere tempo. Frank Benedetto, direttore responsabile dell’ospedale di Reggio Calabria, ha detto invece che i casi potrebbero essere stati due: nel secondo, una paziente è arrivata con un tutore di metallo, che però è stato sostituito con uno di cartone per permettere di fare una radiografia. Benedetto ha detto che è in corso un’indagine interna. In ogni caso, ha detto Benedetto, il reparto di Ortopedia è attivo 24 ore al giorno e non ha problemi di mancanza di gessi e garze. Il presidente della Regione Mario Oliverio ha confermato la versione di Benedetto, fornendo i dettagli sul ricovero dei due pazienti, le cui iniziali sono C.A. e O.G.
Intanto la ministra della Salute Giulia Grillo ha mandato i NAS, i carabinieri che si occupano di Tutela della Salute, a fare un’ispezione nell’ospedale, che oggi deve occuparsi delle emergenze ortopediche per l’intera provincia di Reggio Calabria, in cui vivono quasi 600mila persone. «Nessuno intende sottovalutare le oggettive difficoltà in cui gli operatori svolgono la loro attività, ma quanto accaduto, se confermato, è frutto di evidenti ed ingiustificabili carenze organizzative» ha detto Grillo.