Sei cose da sapere sulle carceri in Italia
I detenuti sono tornati ad aumentare, ma gli stranieri diminuiscono: queste e altre statistiche dall'ultimo rapporto dell'associazione Antigone
L’associazione Antigone, che si occupa di tutelare i diritti delle persone che si trovano in carcere, ha pubblicato il suo Pre-rapporto 2018, in cui illustra le condizioni in cui si trovano le carceri e i detenuti italiani nel corso dei primi sei mesi del 2018. I dati sembrano confermare il trend che era già emerso con il rapporto 2017: dopo un periodo di tregua, le carceri stanno tornando a sovraffollarsi e le condizioni dei detenuti a peggiorare. In controtendenza, il numero di detenuti stranieri sta calando sia in termini assoluti che percentuali. Abbiamo raccolto qui alcuni numeri che illustrano la situazione.
Il numero dei detenuti è in aumento
Nel sistema penitenziario italiano ci sono 58.759 persone detenute, cioè 8.127 in più rispetto alla capienza massima dei penitenziari. Rispetto alla fine del 2017, i detenuti sono aumentati di 672 unità.
I nuovi ingressi sono in calo
Nei primi sei mesi del 2018 ci sono stati 24.380 “nuovi ingressi” nelle carceri, in calo di quasi mille unità rispetto all’anno precedente. Quella dei “nuovi ingressi” è una statistica importante perché mostra quanto effettivamente l’aumento della popolazione carceraria sia dovuto a un maggior numero di arresti e quanto invece ad altre cause. Secondo Antigone, il fatto che i “nuovi ingressi” siano diminuiti mostra che l’aumento nel numero assoluto di detenuti «non corrisponde a un incremento degli ingressi dalla libertà in carcere» ma dalla «maggiore durata della condizione di persona in custodia cautelare, di pene inflitte più lunghe, di un basso investimento nelle misure alternative».
Molti detenuti hanno condanne lievi o nessuna condanna
Più di un terzo del totale dei detenuti, 21.807 persone, deve scontare una pena inferiore ai tre anni e quindi potrebbero usufruire di misure alternative che però non gli sono state ancora concesse. Un altro terzo dei detenuti è in custodia cautelare, cioè non ha ancora ricevuto una condanna definitiva. La metà di loro, circa 10 mila persone, non ha ricevuto nemmeno una condanna di primo grado e si trova quindi in carcere in attesa che si concluda il suo primo processo.
Il numero di stranieri detenuti è in calo
Il 33 per cento dei detenuti in Italia è di nazionalità straniera, mentre la popolazione straniera in Italia è pari all’8 per cento del totale. Antigone nota come tutte le statistiche sulla criminalità e gli immigrati mostrino da tempo una flessione. Nel 2008, i detenuti stranieri eano 21.562, mentre oggi sono calati a 19.868 nonostante la popolazione straniera in Italia sia raddoppiata. Il tasso di deliquenza degli stranieri, cioè quanti stranieri delinquono sul totale degli stranieri residenti in Italia, si è addirittura dimezzato. Nel 2008 era pari allo 0,71 per cento (in altre parole, ogni mille stranieri residenti, sette si trovavano in carcere), oggi si è più che dimezzato ed è pari allo 0,33 per cento.
Gli stranieri regolari delinquono poco
Secondo Antigone, la regolarizzazione riduce moltissimo la probabilità che un immigrato delinqua. Il numero di detenuti stranieri regolari non europei è infatti molto basso: circa 3 mila persone, lo stesso numero dei detenuti italiani nati in Lombardia, che sono 2.966. Antigone nota anche che altre comunità ben integrate e con alti tassi di regolarizzazione delinquono molto poco. Ad esempio «gli ucraini hanno un tasso di detenzione più o meno identico a quello degli italiani. Poco superiore è il tasso di detenzione di moldavi, romeni, etiopi, ungheresi».
Gli italiani commettono reati più gravi degli stranieri
Il 44,64 per cento dei condannati a una pena inferiore a un anno, quindi per reati poco gravi, è straniero, mentre solo il 5,6 per cento degli ergostolani non ha la cittadinanza italiana (in tutto ci sono 1.726 che stanno scontando il carcere a vita). Il 98,75 per cento dei detenuti condannati per criminalità organizzata è italiano.