Almeno 7 morti per gli incendi in California
Di cui sei a causa del Carr Fire, che ha bruciato una superficie di più di 190 chilometri quadrati a nord di Sacramento
Sei persone sono morte a causa di uno dei più grossi incendi che da giorni stanno bruciando in California, negli Stati Uniti: il cosiddetto “Carr Fire”, cominciato il 23 luglio nel nord dello stato. La città più vicina all’incendio è Redding, che si trova a nord di Sacramento e a circa due ore di auto dal confine con l’Oregon. Tra le persone morte ci sono una donna di 70 anni e i suoi due bisnipoti di 5 e 4 anni. Sette persone sono disperse a causa dell’incendio, che ha bruciato più di 190 chilometri quadrati di territorio distruggendo più di 500 edifici e danneggiandone 135. Circa 39mila persone sono state fatte evacuare dalla contea di Shasta, la zona vicino al Carr Fire.
Oltre al Carr Fire ci sono sette altri grossi incendi in California. Tra questi il cosiddetto “Ferguson Fire”, che si trova vicino al Parco nazionale di Yosemite e a causa del quale domenica è morto un vigile del fuoco. Circa 12mila vigili del fuoco sono attualmente impegnati nel tentativo di contenere e spegnere gli incendi in California. A rendere difficile il loro lavoro ci sono le temperature alte, l’umidità bassa e il vento che soffia in questi giorni.
Secondo gli esperti gli incendi che hanno colpito finora la California sono i peggiori da dieci anni: la situazione è particolarmente grave a causa della siccità che dal 2012 al 2017 ha fatto morire gran parte della vegetazione. A influire, secondo alcuni scienziati, è stata anche la diffusione negli ultimi anni dei coleotteri da corteccia, insetti che infestano gli alberi rendendoli più vulnerabili agli incendi. Il governatore della California Jerry Brown ha dichiarato lo stato di emergenza sia nella contea di Shasta che in altre tre zone.