Corrado Passera ha fatto una nuova banca

Si chiama Spaxs, sarà specializzata in crediti deteriorati e inizierà a operare nei prossimi mesi

(ANSA / MATTEO BAZZI)
(ANSA / MATTEO BAZZI)

Corrado Passera, manager, banchiere ed ex ministro nel governo Monti, sta creando una nuova banca. Si chiamerà Spaxs, sarà completamente digitale e sarà specializzata in crediti deteriorati, cioè i prestiti che le banche non riescono più a farsi restituire, e nell’aiuto alle piccole e medie imprese promettenti che si trovano in difficoltà finanziarie. Ad agosto sono previste due assemblee degli azionisti che, insieme all’autorizzazione della BCE attesa per i prossimi giorni, dovrebbero permettere l’inizio dell’attività entro i prossimi mesi.

Il percorso che porterà alla nascita di Spaxs è iniziato lo scorso gennaio, quando Passera ha raccolto tra gli investitori 600 milioni di euro, più dei 400 che aveva inizialmente richiesto. Tra gli aderenti alla sua iniziativa ci sono Davide Serra, proprietario del fondo londinese Algebris, l’ex direttore generale della banca britannica Barclays Bob Diamond e la società americana Tensile Capital. Con il denaro raccolto, lo scorso aprile Passera ha acquistato Banca Interprovinciale, un piccolo istituto di Modena che gli ha permesso di ottenere la licenza bancaria e un primo gruppo di clienti, tra cui soprattutto piccole e medie imprese, le stesse che dovrebbero diventare il principale segmento di mercato di cui si occuperà Spaxs.

Passera ha spiegato alla stampa e agli investitori che la sua banca sarà particolare: non sarà una banca “generalista”, che fa un po’ di tutto, ma specializzata. Si occuperà soprattutto di gestione di crediti deteriorati, cioè quei prestiti che le banche hanno erogato spesso proprio alle piccole e medie imprese e che ora, a causa della crisi, non riescono più a farsi restituire (gli NPL, “non performing loans”, in tutta Italia ammontano a quasi 50 miliardi di euro). Secondo Passera, le pressione della BCE sulle banche italiane affinché liberino i loro bilanci da questi crediti deteriorati è così forte che gli istituti faticano a dare alle piccole e medie imprese l’aiuto di cui hanno bisogno. Fornire loro supporto, ha detto Passera, sarà il compito di Spaxs.

La banca si occuperà da un lato di prestare denaro a imprese con un buon potenziale di crescita, ma che si trovano in difficoltà finanziarie dovute a prestiti che non riescono più a restituire. Dall’altro lato, la banca gestirà direttamente i crediti deteriorati cercando di farli fruttare. Come ha spiegato il Foglio:

La seconda divisione è l’acquisto e la gestione di non performing loan corporate, assistiti da garanzia e senza garanzia (previsto investimento complessivo nell’arco del piano pari a circa 3 miliardi di euro di controvalore netto e la costituzione di un portafoglio di crediti non performing in gestione pari a 12 miliardi alla fine dei cinque anni). La terza è l’erogazione di servizi bancari digitali per la clientela retail ma anche corporate (in questo caso si punta ad acquistare almeno 200 mila clienti retail e depositi per 2,1 miliardi).

L’obiettivo di Passera è raggiungere entro il 2023 un utile di 300 milioni e un total asset (cioè la somma di tutti gli investimenti e le proprietà della banca) pari a 7 miliardi di euro. La banca avrà circa 700 dipendenti, ma il suo gruppo dirigente è già stato selezionato. Passera ha assunto manager dai principali istituti italiani come Andrea Clamer, Enrico Fagioli Marzocchi, Carlo Panella e Francesco Mele.

Passera ha detto che la sua banca opererà soltanto in Italia, ma che il modello in futuro potrà essere esportato anche in altri paesi dove il settore bancario e le piccole e medie imprese si trovano in situazioni simili, per esempio Spagna, Portogallo e Grecia. Secondo Passera, le banche con una missione chiara e obiettivi limitati sono il futuro del settore: «Quattro forze stanno trasformando il settore bancario: tecnologie digitali sempre più evolute, nuovi entranti, regolamentazioni più stringenti e politiche monetarie. In questo panorama le banche generaliste piccole e medie sono perdenti e i grandi gruppi hanno i bilanci appesantiti da crediti deteriorati. Le banche specializzate diventano il nuovo paradigma».

Passera ha 63 anni e prima di diventare ministro dello Sviluppo economico nel governo Monti è stato tra le altre cose amministratore delegato di Poste Italiane e di Intesa Sanpaolo, la principale banca italiana. Dopo la fine del governo Monti ha provato a rimanere in politica fondando un suo movimento politico e candidandosi a sindaco di Milano, nel 2016. L’iniziativa non ebbe successo e prima delle elezioni Passera si ritirò, dando il suo appoggio al candidato del centrodestra Stefano Parisi, poi sconfitto dal candidato del centrosinistra Beppe Sala. Dopo aver sciolto il suo partito, Italia Unica, Passera è tornato all’attività imprenditoriale e bancaria.