Almeno 11 persone sono morte in un attacco suicida vicino all’aeroporto internazionale di Kabul, in Afghanistan
Almeno 11 persone sono morte, e 14 sono rimaste ferite, in un attentato suicida vicino all’aeroporto internazionale di Kabul, in Afghanistan. L’attentato è avvenuto pochi minuti dopo che il vicepresidente afghano Rashid Dostum era tornato nel paese, dopo circa un anno in esilio, vicino all’uscita principale dell’aeroporto. Dostum non è rimasto ferito. Si stima invece che l’attacco abbia colpito un gruppo di suoi sostenitori. L’attacco non è ancora stato rivendicato.
Dostum ha 62 anni ed è un ex signore della guerra di etnia uzbeka che negli ultimi decenni è stato accusato diverse volte di estese violazioni dei diritti umani e abusi, e di ritorsioni violente contro i suoi alleati e rivali politici. Durante gli anni dell’occupazione sovietica dell’Afghanistan (1979-1989) e della successiva guerra civile (anni Novanta), Dostum fu a capo di una milizia formata da 20mila uomini, accusata di avere compiuto stupri, saccheggi ed esecuzioni pubbliche particolarmente violente, come uccidere i criminali passandoci sopra con dei carri armati. Circa un anno fa era andato in esilio in Turchia, per ragioni non ancora chiarissime.