Il Milan ha un nuovo presidente
È Paolo Scaroni, ex amministratore di Eni: la nuova proprietà lo ha scelto anche per sostituire l'amministratore delegato uscente Marco Fassone
Stamattina il fondo di investimento Elliott, che da circa una settimana è diventato il nuovo proprietario del Milan, ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione della società. Al contempo ha anche rimosso l’amministratore delegato Marco Fassone, nominato della vecchia proprietà cinese: sarà sostituito temporaneamente dall’ex presidente di ENI Paolo Scaroni, in attesa che Elliott trovi una nuova figura. Scaroni sarà anche presidente della società. Sul sito del Milan è stato pubblicato un comunicato che presenta anche i nuovi membri del consiglio d’amministrazione: Paolo Scaroni, Marco Patuano, Franck Tuil, Giorgio Furlani, Stefano Cocirio, Salvatore Cerchione, Alfredo Craca e Gianluca D’Avanzo.
Nel comunicato è scritto che il consiglio d’amministrazione «si riunirà a breve per riesaminare un nuovo business plan per il Club, che presenti un chiaro percorso per riconquistare lo status da Champions League». L’obiettivo, spiega il comunicato è esaminare «un nuovo budget per il club».
Paolo Scaroni ha 71 anni ed è uno dei più noti manager italiani: tra il 2002 e il 2014 è stato amministratore delegato delle società di energia Enel ed Eni. A fine anni Novanta era invece stato presidente del Vicenza, la squadra della città in cui è nato. Da aprile 2017 era uno dei membri del consiglio di amministrazione del Milan. Nel 1992 fu arrestato nell’ambito dell’inchiesta Mani Pulite e in seguito patteggiò una condanna di un anno e quattro mesi per il presunto versamento di alcune tangenti al Partito Socialista per conto di Enel. Scaroni ha detto: «Questo è un momento cruciale nella storia del club e siamo tutti grati di avere un nuovo proprietario impegnato a riportare il Milan al suo antico splendore».
Il fondo d’investimento statunitense Elliott, con sede a New York, ha ottenuto la proprietà del Milan l’11 luglio attraverso la società Project RedBlack. Il passaggio di proprietà è avvenuto in seguito al mancato rimborso dei 32 milioni di euro anticipati da Elliott al gruppo dell’investitore cinese Yonghong Li, che era il precedente presidente: in base agli accordi precedenti, infatti, Elliott avrebbe potuto rilevare il club alla prima insolvenza di Li, e così ha fatto.
Il 20 luglio il Tribunale arbitrale dello sport di Losanna (TAS) ha poi riammesso il Milan nelle coppe europee per la stagione 2018/19, annullando così l’esclusione stabilita il 27 giugno dalla UEFA, l’organo che governa il calcio europeo. La decisione è arrivata anche a seguito delle maggiori garanzie fornite da Elliott dopo che è subentrato agli investitori cinesi.