Il business dei matrimoni a Cipro
Nella città di Larnaca ogni anno arrivano migliaia di persone per sposarsi velocemente e senza preti, rabbini e imam: soprattutto israeliani e libanesi
Negli ultimi anni la città cipriota di Larnaca è diventata nota – soprattutto in alcuni paesi – per essere un posto dove è possibile celebrare rapidamente i matrimoni civili senza la presenza di preti, rabbini, imam, pastori e così via. Migliaia di persone, soprattutto provenienti da paesi dove non è possibile sposarsi senza autorità religiosa, arrivano ogni anno all’aeroporto internazionale della città, vanno all’ufficio comunale competente, si sposano, si godono mezza giornata al mare e poi ripartono. Un articolo di Ben Hubbard, giornalista del New York Times, ha raccontato come questo particolare fenomeno riguardi soprattutto i cittadini di due stati mediorientali dove i matrimoni sono rigidamente regolati: Libano e Israele.
Per israeliani e libanesi, Cipro è una meta piuttosto comoda: possono raggiungere l’aeroporto di Larnaca con voli diretti di meno di un’ora da Tel Aviv (Israele) e Beirut (Libano). Molti israeliani vanno a Cipro per evitare di sposarsi secondo le rigide regole imposte dall’establishment religioso ebraico, o semplicemente perché i membri della coppia sono di religioni diverse e non vogliono che uno dei due partner si debba convertire alla religione dell’altro. Un discorso simile vale per i libanesi: i matrimoni in Libano sono celebrati dai religiosi, ma non esiste l’opzione di sposare due persone di religioni diverse, né quella di lasciare del tutto la religione fuori dal matrimonio.
I matrimoni a Cipro funzionano così. Una volta arrivati a Larnaca, le coppie di futuri sposi devono andare all’ufficio che celebra matrimoni, nel centro città, all’interno di un edificio storico che è stato convertito in museo e galleria d’arte. Si devono presentare con il certificato di nascita, devono provare di non essere sposati con nessun altro e devono pagare 281.90 euro. Per qualche soldo in più, ha raccontato Hubbard, possono ottenere certificati aggiuntivi dall’ufficio comunale o possono sposarsi in un posto diverso, per esempio in spiaggia o al castello medievale della città. Una volta controllati i documenti, le coppie entrano nella sala dedicata alle nozze, «una stanza dal soffitto alto con travi in legno, quadri alle pareti e poche file di sedie rosse per le feste di matrimonio»; vengono accolte dal funzionario di turno, che dopo avere citato brevemente la storia di Cipro, e senza menzionare alcun dio, chiede loro se vogliono sposarsi. La cerimonia dura anche meno di 10 minuti e finisce con la firma del contratto.
L’ufficio centrale di Larnaca non sposa coppie sotto gli effetti visibili di alcool e sostanze stupefacenti (forse per evitare un “effetto Las Vegas”) e non è autorizzato a celebrare matrimoni tra persone dello stesso sesso: per quelli si deve andare all’ufficio vicino, che registra le unioni civili.
Una cosa particolare che succede, nell’attesa di farsi sposare dalle autorità cipriote, ha raccontato Hubbard, è che coppie libanesi e israeliane facciano conoscenza e si mettano a parlare, una cosa che non avviene di recente nei loro paesi. Hubbard ha assistito a una scena di questo tipo e ha raccontato di avere parlato con una moglie libanese che aveva appena conversato con un marito israeliano: «I media dicono che è vietato stare nello stesso posto [con gli israeliani], che sono nemici. Ma sono persone anche loro», ha detto la donna, che ha voluto rimanere anonima per paura di subire ritorsioni al ritorno in Libano, dove le interazioni con gli israeliani sono viste con sospetto e possono finire per essere considerate un reato.
Ogni anno a Cipro Sud vengono celebrati 7mila matrimoni, che secondo i dati dell’Organizzazione per il turismo di Cipro valgono per l’economia dell’isola circa 1 milione di euro. Le autorità locali si aspettano che a partire da quest’anno ci sia un’ulteriore crescita del numero di matrimoni celebrati sull’isola.