Il modello ucciso da un altro modello
A Londra, e con un machete: è iniziato il processo, molto seguito dai media, in cui un ragazzo è accusato di aver ucciso un collega verso il quale nutriva una specie di ossessione
George Koh, un modello di 24 anni di Londra, è sotto processo insieme a due persone con l’accusa di aver ucciso a colpi di machete Harry Uzoka, un altro modello di 25 anni e di maggiore successo, con il quale si crede avesse da tempo una specie di rivalità. Uzoka è stato ucciso davanti alla sua casa di Shepherd’s Bush, alla periferia ovest di Londra, lo scorso 11 gennaio, ma il processo è cominciato soltanto questa settimana attirando molte attenzioni sui giornali britannici.
We’re deeply saddened to hear about Harry Uzoka’s passing.
He was a wonderful model but even more so a good person and a pleasure to work with.
There’s so much more behind the person you’ve seen in our campaigns.
Thank you, Harry, for being such a great person. Rest in peace. pic.twitter.com/PpbwhbgYXr
— Everlane (@Everlane) January 12, 2018
Uzoka lavorava per marchi come Zara e Mercedes, e secondo le testimonianze aveva litigato con Koh perché credeva lo stesse imitando: per questo gli aveva chiesto di smetterla (i due si assomigliavano). La vera lite tra i due è scoppiata però quando lo scorso dicembre Koh ospitò a casa sua la modella Annecetta Lafon, in visita a Londra per qualche giorno. Sia Koh che Uzoka avevano conosciuto Lafon su Instagram: durante la sua permanenza, Koh le raccontò di aver fatto sesso con la fidanzata di Uzoka, e che per questo i due non si parlavano più. Secondo Lafon, Koh aveva «un’ossessione per Uzoka», che da ammirazione si era trasformata in odio: Koh definì Uzoka una cattiva persona e un bugiardo.
L’8 gennaio Lafon conobbe di persona Uzoka, quando si fermò per qualche giorno a casa sua. Gli raccontò quello che gli aveva detto Koh, che venne smentito completamente da Uzoka; lui le mostrò alcune conversazioni su Instagram nelle quali aveva chiesto a Koh di smetterla di imitarlo e di parlare con i suoi amici. Uzoka disse che voleva affrontare Koh di persona e lo contattò. La lite proseguì nei giorni seguenti, finché nel primo pomeriggio dell’11 gennaio Koh gli inviò un messaggio su Instagram chiedendogli dove fosse e dicendo che voleva incontrarlo. Aggiunse che se voleva potevano picchiarsi, e di portare con sé i propri amici. Uzoka gli disse che era a casa sua.
Koh si presentò con due amici, Merse Dikanda e Jonathan Okigbo, entrambi 24enni, e con tre coltelli e un machete. Uzoka era con un amico, armati con una di quelle spranghe di metallo che sorreggono i pesi di un manubrio. Secondo la ricostruzione del pubblico ministero, nel giro di tre minuti, tra le 15.51 e le 15.53, Koh e i suoi due amici ebbero la meglio e accoltellarono Uzoka al cuore con il machete. Lui e il suo amico sarebbero quindi riusciti a scappare e a dirigersi verso casa, ma appena arrivato Uzoka morì per le ferite riportate. Koh e i due amici se ne andarono in taxi. Tre giorni dopo Koh contattò la polizia raccontando di essere stato costretto a pugnalare Uzoka perché durante la rissa era stato sopraffatto, e stava per essere colpito con la spranga mentre era a terra inerme. I tre imputati si sono dichiarati innocenti, e il processo è ancora in corso.