I quattro membri delle Pussy Riot che hanno invaso il campo durante la finale dei Mondiali sono stati condannati a 15 giorni di prigione
Durante la finale dei Mondiali di calcio Russia 2018, quattro membri del collettivo femminista delle Pussy Riot, tre donne e un uomo, hanno invaso il campo vestiti da poliziotti per protestare contro l’autoritarismo di Putin e del governo russo. Ieri, lunedì 16 luglio, un tribunale di Mosca li ha condannati a 15 giorni di carcere e ha vietato loro di assistere a eventi sportivi per i prossimi tre anni. Veronika Nikoulchina, Olga Pakhtoussova, Piotr Verzilov e Olga Kouratcheva sono stati condannati per «aver violato in modo grave il regolamento sul comportamento degli spettatori»: è stata loro inflitta la pena più grave.
Attention! The court has just sentenced the first Pussy Riot member, Veronica Nikulshina, with 15 days of administrative arrest (will spend them in a special prison) and banned her from visiting sports events. pic.twitter.com/e0hX5fQSzl
— 𝖕𝖚𝖘𝖘𝖞 𝖗𝖎𝖔𝖙💦 (@pussyrrriot) July 16, 2018
Our second member, Olga Kurachova (pink hair, middle of the photo), got 15 days of administrative arrest as well. pic.twitter.com/AGY11xZScK
— 𝖕𝖚𝖘𝖘𝖞 𝖗𝖎𝖔𝖙💦 (@pussyrrriot) July 16, 2018
Ourt fourth member, Olga Pakhtusova, gets 15 days of arrest and a ban to visit sports events for 3 years. pic.twitter.com/EdifeIg3tQ
— 𝖕𝖚𝖘𝖘𝖞 𝖗𝖎𝖔𝖙💦 (@pussyrrriot) July 16, 2018
Il collettivo delle Pussy Riot ha invaso il campo dello stadio Luzhniki di Mosca mentre domenica 15 luglio si giocava la finale tra Francia e Croazia. Le tre attiviste e l’attivista sono entrate vestite da poliziotti e tre di loro, prima di essere fermate, sono riuscite a fare una cinquantina di metri dando il cinque ai giocatori, gesto a cui ha risposto il calciatore francese Kylian Mbappé. Dopo l’azione, il gruppo ha anche diffuso un comunicato stampa in cui rivendicava e spiegava le sue motivazioni: chiedeva la liberazione di tutti i prigionieri politici arrestati in Russia, una maggiore democrazia e nessun arresto illegale o “per dei like”, tra le altre cose. Hanno anche parlato di una performance in memoria del poeta e dissidente Dmitri Prigov, morto il 16 luglio 2007. Le persone che hanno partecipato all’invasione erano vestite da poliziotti proprio in riferimento a un’opera di Prigov, su un «poliziotto celeste», che a differenza del «poliziotto terrestre» non perseguita i prigionieri politici.