Una donna russa è stata arrestata negli Stati Uniti con l’accusa di spionaggio
Mariia Butina, una donna russa di 29 anni, è stata arrestata negli Stati Uniti con l’accusa di aver portato avanti un tentativo segreto di interferire con la politica americana.
Butina viveva a Washington DC, era un’attivista a favore delle armi ed era iscritta alla National Rifle Association (NRA). È nota per il suo legame con Alexander Torshin, un banchiere russo che incontrò Donald Trump Jr a una cena durante la convention della NRA nel 2016.
Il Dipartimento di Giustizia sostiene che Butina abbia lavorato per stabilire un canale di comunicazione non ufficiale con alcuni politici americani, e che «questo canale potrebbe essere usato dalla Russia per penetrare l’apparato decisionale nazionale degli Stati Uniti e favorire l’agenda politica russa.»
Secondo il New York Times, Butina provò due volte a organizzare un incontro segreto tra Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin nel corso del 2016, prima che Trump fosse eletto. Il nome di Trump non compare nei documenti dell’accusa che però precisano che i tentativi di Butina sono stati parte di un’operazione dell’intelligence russa.
Le accuse contro Butina sono state rese pubbliche soltanto poche ore dopo l’incontro di Trump con Putin a Helsinki, durante il quale Trump ha detto che non crede che la Russia abbia tentato di influenzare le elezioni americane, nonostante i capi dell’intelligence statunitense sostengano il contrario.
Le accuse contro Butina sono state depositate dal Dipartimento di Giustizia, non dalla squadra di investigatori che lavorano per il procuratore speciale Robert Mueller sull’ingerenza russa nelle ultime elezioni americane.