6 libri sull’Africa consigliati da Barack Obama
Come ogni estate ha condiviso una serie di consigli di lettura, stavolta con un tema comune: ci sono tre romanzi e tre autobiografie
La prossima settimana l’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama visiterà alcuni paesi africani per la prima volta da quando non è più presidente. Venerdì ha condiviso la sua consueta lista di consigli di letture estive scegliendo, per l’occasione, l’Africa come tema generale. Sono tre romanzi e tre libri autobiografici, e a dirla tutta uno non parla di Africa, anche se un po’ la cita: è il libro che Ben Rhodes, vice consigliere alla Sicurezza nazionale durante la presidenza di Obama, ha scritto sui suoi anni nell’amministrazione americana. È l’unico della lista non ancora tradotto in italiano.
Le cose crollano di Chinua Achebe
Obama lo descrive così: «Un vero classico della letteratura mondiale. Questo romanzo mostra una società tradizionale che affronta l’arrivo dell’influenza straniera, dai missionari cristiani al colonialismo britannico. È un capolavoro che ha ispirato generazioni di scrittori, in Nigeria, nel resto dell’Africa e in tutto il mondo». È in effetti vero che Chinua Achebe (1930-2013) è tuttora il più noto scrittore nigeriano ed è considerato il padre della letteratura africana moderna in lingua inglese.
Le cose crollano (in passato tradotto in italiano come Il crollo) viene insegnato a scuola in molti paesi africani ed è stato tradotto in più di 50 lingue. È ambientato nei primi decenni del Novecento e racconta la storia di un lottatore di etnia Igbo che dopo essersi costruito un ruolo sociale importante all’interno della società tradizionale in cui è nato, perde ciò che si era guadagnato con l’arrivo dei colonizzatori britannici e della religione cristiana. Il romanzo ha due seguiti che raccontano le vicende dei discendenti del protagonista di Le cose crollano; il primo dei due, Non più tranquilli, è stato di recente ritradotto da La Nave di Teseo.
Un chicco di grano di Ngũgĩ wa Thiong’o
«Una cronaca degli eventi che hanno portato all’indipendenza del Kenya e una storia coinvolgente di come i grandi eventi della storia pesino sulle vite e sulle relazioni delle singole persone», secondo Obama.
Ngũgĩ wa Thiong’o (noto anche come James Ngugi) è keniota, è uno dei più noti scrittori africani viventi ed è stato più volte inserito nelle liste di potenziali vincitori del premio Nobel per la letteratura dagli scommettitori. Un chicco di grano, pubblicato nel 1967, parla di vari personaggi nativi dello stesso villaggio in relazione ai festeggiamenti dell’Uhuru, il giorno dell’Indipendenza del Kenya, che si celebra il 12 dicembre.
Lungo cammino verso la libertà di Nelson Mandela
Dell’autobiografia di Nelson Mandela Obama dice: «La sua vita è stata una delle grandi storie epiche del Ventesimo secolo. Questo libro di memorie racconta l’arco della sua vita da un piccolo villaggio ai suoi anni da rivoluzionario, dalla sua lunga prigionia alla sua ascesa al ruolo di presidente, leader e icona globale unificatrice. Una lettura essenziale per chiunque voglia capire la storia e poi uscire là fuori e cambiarla».
Cos’altro si può aggiungere?
Americanah di Chimamanda Ngozi Adichie
Barack Obama racconta l’ultimo romanzo di Chimamanda Ngozi Adichie così: «Da una dei più grandi scrittori contemporanei del mondo arriva la storia di due nigeriani che si fanno strada negli Stati Uniti e nel Regno Unito, facendo domande sulle questioni che riguardano il colore della pelle e l’appartenenza, l’esperienza oltreoceano delle persone di origine africana, la ricerca di un’identità e di una casa».
Americanah è ambientato tra gli anni Novanta e gli anni Duemila e oltre a essere una storia d’amore racconta cosa significhi essere una donna nera africana in America, dove Adichie vive per gran parte dell’anno.
Il ritorno di Hisham Matar
Hisham Matar è uno scrittore americano di origine libica. È nato a New York perché suo padre Jaballa Matar all’epoca lavorava per la delegazione libica alle Nazioni Unite. Oppositore di Gheddafi, il padre di Matar fu rapito quando lo scrittore aveva 19 anni: da quel momento in poi la sua famiglia non ha più saputo quasi nulla di lui fino alla fine del regime di Gheddafi, nel 2011. A quel punto Matar è potuto tornare in Libia per provare a ritrovare suo padre.
Obama consiglia Il ritorno, peraltro vincitore di un premio Pulitzer nel 2017, perché è:«Un libro autobiografico scritto benissimo che mette insieme abilmente una guida alla storia recente della Libia e la ricerca dell’autore per trovare suo padre, che sparì nelle prigioni di Gheddafi».
The World As It Is di Ben Rhodes
Obama ha spiegato perché ha inserito il libro del suo ex viceconsigliere in questa lista così: «È vero, Ben non ha sangue africano nelle sue vene. Ma poche altre persone vedono il mondo come lui. Ben è uno dei pochi che sono stati con me fin dalla mia prima campagna presidenziale. Questo libro autobiografico è una delle riflessioni più brillanti su come abbiamo gestito la politica estera e una delle storie più coinvolgenti su cosa significa lavorare alla Casa Bianca per otto anni».