Guida alla finale dei Mondiali
Francia e Croazia giocano oggi a Mosca l'ultima partita dei Mondiali di calcio: tutte le cose da sapere
Francia-Croazia, la finale dei Mondiali di calcio 2018, si giocherà oggi pomeriggio allo stadio Luzhniki di Mosca. Il calcio d’inizio, previsto quando in Italia saranno le 17.00 e a Mosca le 18.00, sarà preceduto da una piccola cerimonia di presentazione della Coppa del Mondo, che resterà a bordo campo per tutta la durata della partita. Ci saranno circa 80.000 spettatori, tra cui il presidente della FIFA Gianni Infantino e i rispettivi capi di stato, il francese Emmanuel Macron e la croata Kolinda Grabar-Kitarovic. Per la Francia potrebbe essere la seconda vittoria a un Mondiale a distanza di vent’anni esatti dalla prima. Per la Croazia invece sarebbe la prima Coppa del Mondo della sua storia, un risultato storico per un paese di appena 4 milioni di abitanti.
Per molti aspetti Francia-Croazia è una finale insolita, che però rispecchia piuttosto bene l’andamento di questa edizione della Coppa del Mondo (peraltro già iniziata senza due sue storiche nazionali, l’Italia e l’Olanda). Per la prima volta nella storia della manifestazione, né Spagna, né Germania e né Brasile sono riuscite ad arrivare alle semifinali. La Germania è stata addirittura eliminata da ultima del proprio girone, cosa mai successa. A queste nazionali va aggiunta l’Argentina, vicecampione del mondo in carica, eliminata agli ottavi di finale dopo un torneo disastroso.
Le finaliste: Francia ??
La Francia ha concluso il proprio girone al primo posto con due vittorie e un pareggio: ha battuto Australia (2-1) e Perù (1-0) e poi ha pareggiato l’ultima partita contro la Danimarca. Negli ottavi di finale ha giocato contro l’Argentina, battendola 4-3 in quella che probabilmente è stata una delle partite più spettacolari di questi Mondiali: l’uomo dell’incontro è stato senz’altro Kylian Mbappé, tra i più promettenti attaccanti al mondo, che ha cambiato la partita con due gol segnati e un rigore procurato. Ai quarti la Francia ha poi eliminato l’Uruguay vincendo 2-0 grazie a un colpo di testa del difensore Raphael Varane e a un tiro da fuori area di Antoine Griezmann, sfuggito dalle mani del portiere uruguaiano Fernando Muslera.
Nella sua semifinale, giocata martedì scorso a San Pietroburgo, ha battuto 1-0 il Belgio — terza classificata del torneo — grazie a un gol di testa nel secondo tempo del difensore Samuel Umtiti, che su un calcio d’angolo ha approfittato di una marcatura troppo debole della difesa belga. Con la vittoria in semifinale, la Francia si è qualificata alla terza finale di un Mondiale della sua storia, dopo quella vinta a Parigi nel 1998 e quella persa contro l’Italia a Berlino nel 2006.
La Francia ha un’impostazione tattica ben definita che usa fin dalla prima partita del torneo. La squadra è protetta da una difesa giovane ma già di altissimo livello formata da Raphael Varane e Samuel Umtiti, titolari rispettivamente nel Real Madrid e nel Barcellona. Ha due terzini, Benjamin Pavard e Lucas Hernandez, che garantiscono copertura e una grande spinta sulle fasce: erano probabilmente i due giocatori meno conosciuti della formazione titolare, ma entrambi hanno ripagato Deschamps con ottime prestazioni.
A centrocampo N’Golo Kanté, uno dei migliori rubapalloni in attività, fornisce equilibrio e protezione alla difesa, mentre Paul Pogba è il giocatore che imposta il gioco e lancia in profondità gli attaccanti con classe e una tecnica fuori dal comune. I lanci di Pogba vengono sfruttati dagli attaccanti Kylian Mbappé e Antoine Griezmann, a loro modo diversi ma entrambi molto veloci. Mbappé è determinante nelle progressioni mentre Griezmann gioca più arretrato e mette i compagni in condizione di segnare. Il centravanti è Olivier Giroud, che gioca come punto di riferimento per i due esterni sfruttando soprattutto le sua abilità nelle sponde e nei colpi di testa. Blaise Matuidi, centrocampista della Juventus, è impiegato nel ruolo di esterno sinistro, dove per le sue qualità difensive si alterna con delle sovrapposizioni a Lucas Hernandez.
Nei suoi momenti migliori, la Francia stupisce per la sua tecnica in velocità, con cui è capace di superare difese e centrocampi avversari con pochi tocchi eseguiti con rapidità e precisione per molti versi impressionanti: è uno dei motivi per cui si è presentata in Russia tra le favorite.
Le finaliste: Croazia ??
Il percorso della nazionale croata ai Mondiali è stato costante e ha impressionato soprattutto per l’intensità fisica mantenuta dalla squadra nel corso del torneo. Dopo un girone concluso con tre vittorie su tre partite, contro Nigeria, Argentina e Islanda (quest’ultima battuta con le riserve), negli ottavi di finale ha eliminato ai rigori la Danimarca dopo una partita conclusa senza gol. Ai quarti ha battuto ai rigori la Russia, nazionale ospitante del torneo, qualificandosi alle semifinali a vent’anni dalla prima e ultima partecipazione da stato indipendente. Nei rigori contro la Russia, la Croazia ha commesso un errore in meno nonostante li abbia affrontati con il portiere Danijel Subasic infortunato.
In semifinale ha eliminato l’Inghilterra vincendo 2-1 ai tempi supplementari, nonostante ne avesse già giocati quattro in poco più di una settimana e gli avversari fossero fisicamente più freschi. Con l’Inghilterra è stata in difficoltà e ha subito la pressione avversaria solo nel primo tempo: poi è cresciuta, ha recuperato lo svantaggio di un gol e nel finale ha preso il sopravvento.
Oltre alla condizione fisica, l’aspetto che ha permesso alla Croazia di qualificarsi alla finale è stato quello tattico. Avendo a disposizione alcuni dei migliori giocatori al mondo in ogni reparto, la squadra ha a disposizione diverse alternative di gioco. Può spingere nella parte centrale, dove giocano il capitano Luka Modric e Ivan Rakitic, due fra i centrocampisti più forti al mondo, titolari rispettivamente nel Real Madrid e nel Barcellona. Ma può anche sfruttare le fasce, da una parte con Ivan Perisic, uno degli esterni più incisivi del Mondiale, e dall’altra con Ante Rebic, che alcuni ricorderanno per le sue poco convincenti prestazioni nella Fiorentina, ma che nel campionato tedesco è migliorato moltissimo. In difesa, Dejan Lovren e Domagoj Vida formano una delle coppia di centrali più rudi ed efficaci del torneo.
Infine può contare su un ottimo terzino di spinta, Sime Vrsaljko, che gioca nell’Atletico Madrid dopo tre buone stagioni in Italia (dove potrebbe ritornare a breve) e poi in uno dei centravanti più apprezzati in attività, Mario Mandzukic, punto di riferimento della squadra in attacco la cui presenza può essere sfruttata con lanci lunghi a scavalcare il centrocampo. Mandzukic è peraltro l’unico vero centravanti rimasto alla Croazia, dopo che Nikola Kalinic è stato escluso dal gruppo a torneo iniziato per motivi che ancora non sono stati chiariti del tutto.
Nonostante la squadra non abbia l’elevata qualità tecnica della Francia, dispone di molta più esperienza in campo, e in una finale mondiale potrebbe essere decisivo più di ogni altro aspetto.