In Nicaragua è stato organizzato uno sciopero generale contro il presidente Daniel Ortega
Oggi in Nicaragua è stato organizzato uno sciopero generale, come parte della protesta contro il presidente Daniel Ortega che da decenni controlla di fatto il paese. Qualche giorno fa Ortega aveva detto che non intende indire elezioni anticipate, come chiedono i suoi oppositori, né dimettersi insieme a sua moglie, che è vicepresidente del paese.
Finora, durante le proteste che durano da circa tre mesi, sono morte 264 persone e almeno 1.800 sono state ferite. Giovedì 12 luglio, durante un corteo organizzato nel sud est del paese, sono rimaste uccise cinque persone: quattro poliziotti e un manifestante. La leader di un movimento di opposizione, Francisca Ramirez, ha affermato che gli attivisti sono stati “attaccati dai paramilitari” e che alcuni di loro, che erano armati, hanno risposto al fuoco.
Lo scorso maggio la Corte interamericana dei diritti umani aveva inviato alcuni delegati in Nicaragua, arrivando alla conclusione che il governo avesse violato in più occasioni i diritti della popolazione durante le manifestazioni. Secondo la Corte, polizia e forze di sicurezza a contratto avrebbero fatto un uso eccessivo e sproporzionato della forza contro i manifestanti. Le accuse sono state però respinte dal ministro degli Esteri del Nicaragua che ha dichiarato: «Non si può confondere un movimento pacifico di protesta con atti di terrorismo».