L’uomo britannico avvelenato con il novichok non è più in condizioni critiche
Charlie Rowley, l’uomo britannico di 45 anni avvelenato con l’agente nervino novichok, non è più in condizioni critiche, ha comunicato l’ospedale della città di Salisbury, in Inghilterra. Le condizioni di Rowley, ha aggiunto la nota diffusa dall’ospedale, rimangono però molto serie. Rowley era stato avvelenato con il novichok sabato di due settimane fa insieme a sua moglie, Dawn Sturgess, vicino a Salisbury, città nella contea del Wiltshire sul fiume Avon, la stessa dove erano stati avvelenati l’ex spia russa Sergei Skripal e sua figlia Yulia. Sturgess era poi morta in ospedale.
Lunedì la polizia britannica ha detto che probabilmente Rowley e Sturgess sono stati sottoposti a una dose alta dell’agente nervino: «La nostra ipotesi è che abbiano maneggiato il recipiente che conteneva il novichok». La polizia sta continuando le indagini.