In Australia se non vaccini tuo figlio ti tagliano i benefit fiscali
28 dollari in meno ogni due settimane per ogni figlio non vaccinato: così il governo conta di incentivare le vaccinazioni e aumentare le coperture
A partire dal nuovo anno fiscale, in Australia i genitori che si rifiuteranno di vaccinare i loro figli riceveranno una riduzione dei benefici fiscali previsti dal regime di tassazione per le famiglie. L’iniziativa ha lo scopo di incentivare le vaccinazioni e aumentare le coperture vaccinali, per la tutela della salute di tutti gli australiani.
Il programma si chiama “No Jab, No Pay”, cioè “Niente vaccinazione, niente paga”, e influisce sulla Family Tax Benefit Part A, la parte dei provvedimenti fiscali federali dedicata alle famiglie e agli sgravi previsti per chi ha figli a carico. Le famiglie che si rifiutano di far vaccinare i loro figli riceveranno 28 dollari in meno ogni due settimane per ogni figlio non vaccinato. Il provvedimento esclude naturalmente le famiglie con bambini che non possono essere vaccinati per dimostrati motivi di salute.
Il ministro dei Servizi sociali dell’Australia, Dan Tehan, ha ricordato che: “L’immunizzazione è il modo più sicuro per proteggere i bambini da malattie che possono essere prevenute grazie ai vaccini. I genitori che non immunizzano i loro figli non solo mettono a rischio i loro bambini, ma anche quelli di altre persone”. Secondo Tehan, la minore erogazione di denaro ogni due settimane sarà un efficace “costante promemoria” per chi è contrario ai vaccini.
La nuova soluzione è una variante di un precedente provvedimento, che aveva invece previsto di escludere per l’intero anno i benefici finanziari per le famiglie dei non vaccinati, precludendo quindi l’accesso a 737 dollari l’anno. Il sistema della riduzione bisettimanale, secondo il governo, potrebbe indurre le famiglie a ripensarci in qualsiasi momento, rendendo più probabili le nuove vaccinazioni.
Come in diversi altri paesi, anche in Australia la percentuale di bambini vaccinati è inferiore al 95 per cento, soglia ritenuta adeguata per proteggere sia i bambini vaccinati sia il resto della popolazione che non può vaccinarsi per motivi di salute. Le campagne di disinformazione dei cosiddetti “no vax” contrari alle vaccinazioni, spesso sulla base di posizioni prive di fondamento come quella sul rapporto vaccini-autismo frutto di una frode medica, hanno indotto molti genitori a rinunciare alle vaccinazioni per i loro figli. In alcuni stati dell’Australia si è deciso di rendere obbligatorie le vaccinazioni per potere accedere a scuola, come in Italia, ma senza autocertificazioni come recentemente deciso dal governo italiano. Nel Queensland un gruppo di “no vax” ha annunciato di voler creare degli asili per i loro bambini non vaccinati.