L’OPAC dice che nell’attacco chimico di Douma, in Siria, fu usato il cloro, ma per ora non sono state trovate tracce di agenti nervini
Venerdì è stato diffuso il rapporto preliminare dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPAC) sull’attacco aereo compiuto lo scorso 7 aprile a Douma, città siriana allora controllata dai ribelli e poi conquistata dal regime del presidente siriano Bashar al Assad. Nell’attacco, di cui si era parlato molto sui giornali di tutto il mondo, erano state uccise decine di persone e molte altre erano state ferite: i video e le testimonianze diffuse dai ribelli, dai civili e dal personale medico presente nella zona avevano fatto parlare di un attacco chimico compiuto con il cloro e forse con un tipo particolare di gas nervino, che non era però stato identificato. Il rapporto dell’OPAC – che è solo preliminare, visto che le indagini stanno proseguendo – dice che gli ispettori dell’organizzazione hanno riscontrato la presenza di cloro in due dei quattro siti dove sono state condotte le ispezioni, insieme «a residui di esplosivo». L’OPAC ha aggiunto però che non sono state trovate tracce di agenti nervini. Dell’attacco era stato accusato il regime di Assad, che già in precedenza aveva bombardato aree controllate dai ribelli con sostanze chimiche, cloro o agenti nervini.