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  • Lunedì 2 luglio 2018

Potrebbero volerci mesi per liberare i ragazzini thailandesi intrappolati in una grotta

Sono stati trovati ma le piogge intense andranno avanti fino a ottobre: forse dovranno imparare a nuotare sott'acqua come sub

(Thai Navy Seal via AP)
(Thai Navy Seal via AP)

Tutti e 12 i ragazzini – membri di una squadra di calcio giovanile – che da 9 giorni sono intrappolati con il loro allenatore nella grotta di Tham Luan Nang Non, in una zona montuosa del nord della Thailandia, sono vivi: sono stati trovati ieri da due sommozzatori britannici. Il problema è che a causa delle fortissime piogge potrebbero restare intrappolati nella grotta per mesi.

I ragazzini e l’allenatore erano entrati nella grotta, che è una popolare meta turistica, il 23 giugno: avevano camminato per circa 10 chilometri e non erano più riusciti a uscire a causa della forte pioggia che aveva ingrossato i corsi d’acqua sotterranei che scorrono nella grotta, bloccandone le vie d’accesso. Sono stati trovati ieri, ma sin dalle prime ore i soccorritori si sono resi conto che a causa dell’enorme quantità d’acqua presente nei cunicoli sarà difficile salvare i ragazzini prima della fine della stagione delle piogge, cioè fra settembre e ottobre.

I soccorritori hanno già installato una pompa dell’acqua che rimuove circa 10mila litri all’ora, abbassando ogni volta di circa un centimetro il livello d’acqua nella grotta. Il problema è che nei prossimi giorni ricomincerà a piovere, e gli sforzi di queste ore rimarranno vani.

I ragazzi stanno quasi tutti bene – due di loro sono leggermente feriti – e in queste ore verranno riforniti con cibo e kit di pronto soccorso. La soluzione più semplice per tirarli fuori sarebbe usare gli stessi condotti che hanno percorso i sommozzatori, ma nessuno dei ragazzi sa nuotare o ha mai usato una muta da sub. Nelle ultime ore si sta discutendo dell’ipotesi di aspettare alcune settimane e insegnare loro entrambe le cose, oppure di scavare un tunnel parallelo per estrarli in sicurezza. Il comandante delle forze speciali thailandesi che hanno condotto le operazioni ha spiegato che al momento non c’è fretta di estrarli, visto che al netto della situazione si trovano al sicuro.