11 cose sul finale della seconda stagione di “Westworld”

È durato un'ora e mezza ed è stato tutto molto "Westworld": curiosità, teorie, domande e risposte, in attesa della terza stagione

“The Passenger”, decimo e ultimo episodio della seconda stagione di Westworld, è andato in onda tra domenica e lunedì ed è disponibile in versione originale su Sky Atlantic, dove si potrà vedere in italiano dal 2 luglio. L’episodio dura un’ora e mezza, è stato diretto da Frederick E.O. Toye e scritto da Jonathan Nolan e Lisa Joy, gli ideatori della serie. Come ha scritto il New York Times, «non è stato il più bell’episodio di Westworld ma è stato l’episodio “più-Westworld” di tutta Westworld». Perché complica moltissimo le già complicate cose, ma dà anche diverse risposte che aiutano a mettere in ordine gli eventi e dare loro un senso. Ovviamente lascia anche tante domande aperte. Perché, come ha scritto Alison Herman di The Ringer, «Westworld è un compito a casa la cui ricompensa sono nuovi compiti a casa». Il New York Times ha anche fatto notare che “The Passenger” ha molti riferimenti biblici «al Paradiso, al viaggio di Mosè in Egitto e alla Genesi» e che tutto l’episodio, forse tutta la serie, si riduce all’eterna lotta tra libero arbitrio e determinismo.

Tutto questo per dire che la seconda stagione di Westworld è finita e di cose da dire ce ne sono molte. Iniziamo tra poco, con tutti gli spoiler del caso. Comunque sì, le “gioie violente” hanno avuto “violenta fine” per molti.

Allora, dunque, quindi

Giusto per complicare subito le cose, “The Passenger” inizia dalla fine. Ma lo capiamo solo alla fine che quell’inizio era ambientato alla fine e mostra eventi che si svolgono nel mondo-fuori, quello vero, dove Dolores sta facendo la prova numero 11.927 per perfezionare il Bernard che ha creato.

Nel parco Maeve si salva da sola (con un rilevante contributo dato da alcuni tori che ridefiniscono completamente il concetto di toro meccanico) e Lee Sizemore si sacrifica per lei al posto di Hector, che tanto il discorso-da-eroe l’ha scritto lui, lo sa a memoria e non vedeva l’ora di dirlo. Come si era capito, un po’ tutti in questo episodio finiscono verso l’Oltre Valle (Valley Beyond in inglese). Ci arrivano per primi Dolores, William e Bernard; ma solo Dolores e Bernard arrivano alla Forgia (The Forge): il luogo in cui sono conservate le coscienze dei quattro milioni di umani che sono passati dal parco e da cui, si scopre, è possibile aprire una specie di varco per “liberare” gli androidi del parco e mandarli in un mondo digitale in cui gli uomini non possono interferire con loro.

Il problema è che per Dolores questo Eden (a cui i creatori della serie si sono riferiti chiamandolo Il Sublime) è solo un’altra illusione, e vuole distruggerlo. Allora Bernard la uccide. Poi Bernard si pente e ri-crea Dolores nascondendola nel corpo di Charlotte Hale. La nuova Dolores (nascosta in un corpo identico a quello di Charlotte Hale) uccide quindi la vera Charlotte Hale. La nuova Dolores (che chiameremo Halelores) ri-finisce nella Forgia con Bernard, cambia idea, salva il Sublime e gli androidi che hanno scelto di andarci e decide di scappare dal parco, perché non ne può più di «giocare ai cowboy e agli indiani».

Nel Sublime ci vanno in molti: tra loro ci sono Akecheta, la “figlia” di Maeve con sua madre (non Maeve, l’altra) e Teddy. Maeve si sacrifica per salvare la figlia e altri androidi che vogliono andare nel Sublime: ferma gli androidi controllati da Clementine e viene uccisa dagli agenti della Delos.

Halelores riesce quindi a scappare dal parco anche grazie al tacito consenso di Stubbs, il capo della sicurezza. Ah, è quasi certo che anche Stubbs sia un robot. Scappando dal parco facendo credere di essere una dei capi della Delos, Halelores porta con sé un po’ di quelle preziose biglie che contengono la coscienza di alcuni androidi del parco. Finisce in una casa nel mondo vero con quelle biglie e uno di quei macchinari che servono per fare gli androidi. Il suo modesto obiettivo è sconfiggere l’umanità. Parlavamo di “inizio dalla fine”: il dialogo all’inizio dell’episodio è da mettere in questo momento. Halelores esce dal parco, si ricostruisce il suo corpo da Dolores e ri-crea Bernard, pur sapendo che lui ha idee diverse dalle sue.

Poi, certo, c’è quella scena finale dopo i titoli di testa che scombussola tutto. L’avete vista, vero? Ne parliamo nel dettaglio qui avanti, insieme ad altre cose: risponde, in parte, alla domanda «Sì, ok, ma l’Uomo in Nero?».

Incantevole confusione in ordine cronologico

Su Vanity Fair Sonia Saraiya ha apprezzato «l’incantevole confusione di Westworld, che chiede agli spettatori di elaborare una complicata linea temporale che include più di 100 eventi sparsi in 19 episodi, giusto per provare a chiarirsi un po’ le idee». È il momento in cui potreste aver bisogno di due cose: una stampante con un discreto numero di fogli bianchi al suo interno e qualcosa per lenire il possibile mal di testa che vi verrà. Perché questo è l’ordine cronologico degli eventi di Westworldcompresi quelli del decimo episodio della seconda stagione.

Il Sublime

L’Oltre Valle, l’Eden, il Paradiso digitale, la Terra Promessa oltre lo squarcio nel paesaggio, il Sublime. Un luogo dove i residenti del parco possono esistere liberamente in forma digitale, senza il corpo (che in effetti lasciano entrando nel portale). Il portale è invisibile agli umani all’interno di Westworld e, dopo che Dolores ne «cambia le coordinate», è quasi impossibile che altri umani lo trovino e possano quindi condizionarlo in qualche modo. È, per usare le parole di Lisa Joy, una “terra incognita” in cui gli androidi possono fare quel che vogliono.

La libreria

Oltre a capire tutto quel che c’è da capire sul Sublime, in “The Passenger” si capisce per bene quanto già si era prima intuito e poi ipotizzato durante la seconda stagione. La Forgia è un posto in cui ci sono le tantissime informazioni che la Delos ha raccolto sui visitatori del parco. Si scopre che la Delos è convinta che basti un solo momento per definire un’esistenza. Uno che sembra Logan Delos (ma è un po’ come Siri di Apple o come Clippy, la graffetta in Windows 95) dice poi di essere “il sistema” e spiega a Dolores e Bernard che bastano 10.247 linee per ricreare un essere umano, che molti sono deboli e «oscillano tra l’amore e l’orgoglio», ma che altri sono più complicati. Dice anche:

La verità è che l’uomo è solo un piccolo algoritmo

Le linee che nei libri sintetizzano gli umani mostrano che, come dice Ford, diventare musica è in effetti un’interessante alternativa alla morte:

Tra tutti i libri che ci sono, Dolores prende in mano proprio questo:

C’è anche chi ha fatto notare che:

Halelores

Sul come e sul quando ci siamo tutti? Dopo che Bernard vede che Charlotte uccide Elsie, decide che forse Dolores aveva ragione a odiare così tanto gli umani. Dà quindi una seconda possibilità a Dolores e, dopo averla uccisa nella loro prima visita nella Forgia, la ricrea. Lui e Dolores 2.0 (cioè Halelores) tornano insieme nella Forgia.

Questo vuol dire che nella seconda stagione ci sono state diverse scene in cui pensavamo di vedere Charlotte e stavamo in realtà vedendo Halelores: cioè il corpo di Charlotte con all’interno la coscienza di Dolores. Vanity Fair ha spiegato come, riguardando ora espressioni, scelte e frasi di Charlotte nei confronti di Bernard ci si accorge che, in effetti, qualcosa non quadrava.

Toye, il regista, ha detto di aver chiesto a Tessa Thompson, l’attrice che interpreta Charlotte, di fare pochissimi cambiamenti nel suo modo di recitare. Però qualcosa ha fatto, soprattutto quando stava girando scene successive al momento in cui gli spettatori scoprono che lei non è Charlotte ma è Dolores nel corpo di Charlotte. Nel dialogo sulla spiaggia con Stubbs fa per esempio un sorriso che è molto simile a quelli fatti da Evan Rachel Wood quando interpreta Dolores.

Ma non è l’unico momento:

Stubbs è un robot?

L’agente della sicurezza interpretato da Luke Hemsworth (fratello di Chris e Liam) è quasi di certo un androide. Toye, il regista, ha detto a Vanity Fair che secondo lui lo è. Toye ha anche detto che dopo aver letto le sue battute sulla sceneggiatura dell’episodio Hemsworth ha detto “ommerda!”. Joy e Nolan non si sono invece per ora espressi a riguardo, ed è difficile che lo faranno. Comunque, le ipotesi sono due. La prima è che Stubbs sia un umano che capisce, chissà come, che quella che sembra Charlotte è in realtà Dolores e sceglie di lasciarla scappare.

L’altra è che Stubbs sia un androide. Perché parla di “core drive” e dice di voler “rispettare il ruolo che Ford gli ha assegnato” e di non ricordare nemmeno da quando è nel parco. Ford avrebbe quindi creato Stubbs per far sì che proteggesse Bernard e in effetti ci sono diversi momenti in cui Stubbs sembra molto protettivo nei suoi confronti. Ci sono anche molti momenti in cui Stubbs è particolarmente comprensivo nei confronti di altri androidi e c’è il fatto che la Nazione Fantasma sembra essersi posta in modo strano nei suoi confronti.

La scena-che-cambia tutto

Dopo i titoli di coda con i Radiohead in sottofondo, arriva la scena con l’Uomo in Nero (o William-vecchio, se preferite) che entra nella Forgia e dopo poco capisce di essere la stessa cosa di quello che era il signor Delos quando provava a cercare l’immortalità. Questa scena suggerisce varie cose ma ne spiega pochissime. Le cose certe sono che è ambientata dopo tutti gli altri eventi visti finora in Westworld e che sentendo la parola “fedeltà” William ci resta molto male. È probabile che William, nel futuro, abbia messo la sua coscienza umana in un corpo da androide e stia facendo svariati test nel parco per vedere come finiscono. Sembra quindi che il gioco a cui William stia giocando sia in realtà un gioco da lui progettato. Questo non vuol dire però che tutti i William visti nella serie fossero androidi, perché quelli erano eventi antecedenti a quelli di quest’ultima scena. Lo sappiamo, è un gran casino. Anche perché, intervistata dall’Hollywood Reporter, Lisa Joy ha detto che quel William non necessariamente è un androide, non come lo sono quelli del parco.

Elsie

Tra i morti di “The Passenger” c’è anche Elsie. Uproxx ha voluto ricordare così la sua tormentata esistenza:

Lista aggiornata di cose che le sono successe:

È stata rapita dal capo.
È stata rinchiusa in una grotta, legata a una roccia.
È stata salvata dal capo che l’aveva rapita.
Ha scoperto che il suo capo è un robot.
Ha scoperto i corpi di decine di colleghi uccisi da una rivoluzione robot.
È in qualche modo andata oltre e ha sviluppato un piano per sistemare le cose.
È stata abbandonata, di nuovo, dal suo capo.
È stata uccisa da una dirigente corrotta proprio quando le cose sembravano mettersi per il meglio.
Povera Elsie. Almeno Teddy è andato nel paradiso dei robot.

Si, ok, ma la terza stagione

Non si sa quando arriverà ma è stata confermata (quindi arriverà di sicuro) e per ora ci sono tante teorie e pochissime certezze. È probabile che gran parte della serie sarà ambientata nel mondo-fuori, seguendo le vicende di Dolores. Ma c’è sempre il fatto che quasi mai in Westworld qualcosa è quello che sembra e quindi chissà quali colpi di scena ci potrebbero far cambiare idea su ciò che abbiamo visto e dato per certo. Joy ha anche spiegato che il “futuro lontano lontano” in cui è ambientata la scena finale con William non sarà al centro della terza stagione: magari ci saranno scene ambientate in quel futuro, ma non saranno la maggioranza. Joy ha confermato anche che si vedranno altri parchi, oltre a The Raj e Samurai World. Potrebbero anche esserci occasioni per rivedere come se la cavano nel loro Eden digitale Akecheta, Teddy e compagnia bella. È anche presto per dire chi ci sarà e chi no: gli umani morti sembrano morti per davvero (ma chissà che non tornino per qualche flashback) e in quanto ai robot non si può mai dire: quindi sì, ci sono speranze di rivedere Maeve.

La colonna sonora

Ah

Nel frattempo, in attesa della terza stagione, ci ricorderemo di Westworld – che era iniziato come “ehi, robot nel vecchio West, fico!” – come della serie tecno-filo-socio-psico-teologica che cita dipinti, poeti e musicisti parlando di autodeterminismo, intelligenze artificiali e immortalità e nasconde in certi fotogrammi gli indirizzi IP che portano a pagine di siti per ora bloccate (grazie Reddit).

Bonus

È finita. Abbiamo portato a casa anche la seconda stagione riuscendo a dare un discreto senso alle cose che abbiamo visto. Jonathan Nolan ha detto, a un giornalista che gli ha chiesto se non avessero ragione gli spettatori che si lamentavano per le troppe linee temporali dentro cui ci si perde:

Li capisco. Se alcune persone non sono riuscite a seguirlo, pazienza, è andata così. Ma il primo film a cui ho lavorato [Memento] era raccontato al contrario, giusto? Ho sempre avuto grandissima fiducia nella capacità del pubblico di orientarsi all’interno di un sistema narrativo non lineare, e di gustarselo. È per quelle persone che facciamo questa serie tv.

Se siete qui, probabilmente siete quelle persone.

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