Milano e Torino litigano sulle Olimpiadi
Entrambe vogliono diventare la candidata italiana per ospitare quelle invernali del 2026: il governo dice che se ne occuperà presto
Le città di Milano e Torino hanno entrambe proposto al CONI, il Comitato olimpico italiano, di diventare la candidata italiana a ospitare le Olimpiadi invernali del 2026. Il governo ha promesso che appoggerà una sola candidatura e, secondo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, potrebbe prendere una decisione prima del 10 luglio, il giorno in cui è fissata una riunione del Consiglio nazionale del Coni. Il problema è che i due partiti che sostengono il governo nazionale si trovano su posizioni opposte: Torino è amministrata dal Movimento 5 Stelle mentre Milano è sì governata dal PD ma la sua candidatura è appoggiata dal presidente della Lombardia Attilio Fontana, della Lega.
Ieri il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha spiegato ai giornalisti di avere inviato insieme con Fontana un «piccolo dossier» al governo sulla possibile candidatura di Milano: «A occhio e croce ha più possibilità di vincere una città come Milano, che non ha mai fatto un’Olimpiade ma che è reduce da un successo come quello di Expo e che è considerata una città internazionale, piuttosto che una città che ha fatto la stessa Olimpiade 12 anni fa», ha detto Sala citando il fatto che Torino ha già ospitato con buoni risultati le Olimpiadi invernali del 2006.
A Torino la situazione è più complicata. In campagna elettorale l’attuale sindaca Chiara Appendino aveva spesso criticato le precedenti amministrazioni per aver messo a rischio le finanze comunali con le Olimpiadi del 2006, e il Movimento 5 Stelle è da sempre scettico verso i cosiddetti “grandi eventi”. Qualche mese fa però Appendino ha cambiato idea, qualcuno dice su indicazione di Beppe Grillo, e ha spinto molto per far diventare Torino la candidata ufficiale del CONI. Nel suo partito in molti hanno mantenuto gli stessi dubbi di un tempo. Il 12 marzo Appendino voleva presentare in consiglio comunale una mozione per presentare una “manifestazione d’interesse” ma aveva dovuto rinunciare: quattro consiglieri comunali del suo partito descritti dalla stampa come i più intransigenti contro le Olimpiadi non si erano presentati, facendo mancare il numero legale. Cinque giorni dopo Appendino ha mandato ugualmente la manifestazione di interesse al CONI.
Oggi Appendino dovrebbe vedere Giorgetti per presentare il dossier di Torino, ma ieri sera ha avuto un nuovo confronto con i consiglieri del M5S contrari alla candidatura. Secondo lo Huffington Post alla fine della riunione, verso le 2 di mattina, i consiglieri hanno confermato la loro contrarietà al progetto.
Esiste anche una terza candidatura che il CONI dovrà esaminare: quella di Cortina d’Ampezzo, che può mettere a disposizione il complesso delle Dolomiti. Dopo che il CONI avrà scelto la sua candidatura, il CIO (Comitato Olimpico Internazionale) esprimerà la sua preferenza in un congresso previsto per settembre 2019 proprio a Milano.