Perché i migranti non usano l’aereo?
È una domanda che ultimamente sono tornati a farsi in molti, in buona o in cattiva fede: ha risposto Claudia Torrisi su Vice
Vista la facilità con cui noi europei prenotiamo un biglietto aereo, molti si sono chiesti – in buona o in cattiva fede – perché i migranti che arrivano dall’Africa non possano fare lo stesso, considerato anche il prezzo elevatissimo che pagano per salire su barconi fatiscenti sui quali rischiano di morire annegati. La risposta è abbastanza semplice, come ha spiegato Claudia Torrisi su Vice: per volare in Europa serve un visto, che i paesi europei non sono quasi mai disposti a concedere.
Sì, ok l’ingresso in Europa; ma non potrebbero comunque evitarsi quel viaggio bestiale su gommoni e barconi fatiscenti? In realtà no, considerato che alla maggior parte dei cittadini extra-Ue per salire su un aereo diretto nel vecchio continente è richiesto di possedere un visto, il cui ottenimento è complicato e costoso, quando non impossibile.
“È inutile che ci si prenda in giro dicendo ‘perché non prendono l’aereo visto che hanno tutti questi soldi’, perché il visto d’ingresso non glielo danno,” mi dice Paggi. “Un visto d’ingresso Schengen—quello per turismo, per intenderci—è a concessione altamente discrezionale. Se una persona non rende altamente verosimile l’intento di un soggiorno turistico in Italia o in un altro paese dello spazio Schengen, il visto non l’avrà.”
Per rendere meglio l’idea, l’avvocato fa un esempio: “Se un funzionario ministeriale del proprio paese con un bel posto di lavoro e un bel reddito si presenta al consolato italiano dicendo ‘ho comprato un pacchetto Valtur per me e per tutta la famiglia per 20 giorni,’ il visto turistico glielo danno di corsa. Se, invece, a presentarsi è una persona che dichiara di non avere lavoro, o di averne uno insufficiente, e dice di voler andare in Italia in vacanza ospite da amici, al consolato gli diranno che intende abusare del visto per turismo per poi restare illegalmente alla scadenza, e glielo negheranno. È fin troppo evidente.”