Il governo vuole sequestrare la nave della ong Lifeline
In realtà non può farlo, ma secondo il ministro Toninelli è colpevole di battere “illegalmente” bandiera olandese: i 224 migranti a bordo saranno presi in carico dalla Guardia Costiera
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli ha annunciato in un video su Facebook che la Guardia Costiera prenderà in carico i 224 migranti a bordo della nave Lifeline, che li aveva soccorsi al largo delle coste libiche, dove si trova attualmente, e li porterà in Italia. La Lifeline è una nave operata da un’omonima ong tedesca, ma batte bandiera olandese: Toninelli dice però di aver avuto conferma dalla guardia costiera olandese che lo fa «illegalmente», e che per questo ha chiesto che sia aperta un’inchiesta per accertarne la reale appartenenza. Toninelli dice che la nave sarà quindi «sequestrata» e portata in un porto italiano in attesa degli accertamenti, nonostante lui non abbia l’autorità per dare un ordine del genere.
La stessa cosa, dice Toninelli, sarà fatta con la Seefuchs, operata dalla ong tedesca Sea Eye, che non ha partecipato alle operazioni di soccorso della Lifeline: Toninelli dice che anche la Seefuchs non è stata riconosciuta dai Paesi Bassi, nonostante batta bandiera di quel paese.
La rappresentanza dei Paesi Bassi all’Unione Europea ha confermato su Twitter che la Lifeline e la Seefuchs non sono registrate nel paese, e che «non stanno navigando battendo bandiera olandese secondo la responsabilità statale prevista dalla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS)». Per questo, hanno detto i Paesi Bassi, non possono dare ordini alla nave, come aveva chiesto giovedì il ministro dell’Interno Matteo Salvini, intimando alla Lifeline di portare i migranti nei Paesi Bassi: «fate il giro un po’ largo», aveva detto.
2) The Seefuchs and Lifeline are not sailing under Dutch flag as per UNCLOS flag state responsibility. These ships are owned by German NGOs and not entered into the NL ships register. So NL is not able to give instructions to these ships. Italy is aware of the Dutch position.
— Netherlands at the EU (@NLatEU) June 21, 2018
La Lifeline ha soccorso le 224 persone al largo delle coste libiche, secondo Toninelli rifiutando di aspettare che le prendesse in carico la guardia costiera libica, che partecipa alle controverse operazioni in collaborazione con il governo italiano per fermare le partenze di barconi dalla Libia. Axel Steier, portavoce di Lifeline, ha confermato questa versione a Reuters, spiegando però che i migranti erano in pericolo e non c’era tempo per aspettare. Steier ha aggiunto che i migranti sarebbero stati comunque in pericolo se fossero stati trasportati in Libia, dove ci sono centri di detenzione nei quali vengono spesso violati i diritti umani dei migranti. Ha poi negato le accuse di Toninelli secondo la quale Lifeline agisce «al di fuori delle leggi internazionali».
Toninelli ha ripetuto più volte che la Lifeline può trasportare soltanto 50 persone, e non è attrezzata per il trasporto dei 224 migranti: in un comunicato diffuso giovedì pomeriggio, però, Lifeline aveva risposto di essere l’unica nave attrezzata nel tratto di mare in cui sono avvenuti i soccorsi, a differenza «della cosiddetta guardia costiera libica». Secondo Salvini, la Lifeline è contravvenuta agli ordini della Guardia Costiera italiana e di quella libica soccorrendo i 224 migranti, perché era stata istruita per non intervenire.
La Lifeline nel pomeriggio aveva chiesto che le venisse assegnato un porto sicuro in cui attraccare, sostenendo che nessun centro di coordinamento marittimo di soccorso (MRCC) se ne fosse preso la responsabilità. Lifeline aveva detto di temere si verificasse una situazione simile a quella della nave Aquarius, operata dalla ong SOS Mediterranée, e rimasta per giorni in attesa di un porto in cui fare sbarcare i 629 migranti che aveva a bordo, poi portati a Valencia dopo una crisi diplomatica tra Italia e Malta.
Sempre giovedì, la ong Sea Eye ha detto che il ministero dei Trasporti olandese ha «privato la nave di salvataggio del suo stato di protezione giuridica», e che per questo è stata costretta ad annullare un’operazione e tornare a La Valletta, a Malta. Sea Eye ha detto di trovare «inspiegabile» la posizione delle autorità olandesi e la conseguente iniziativa del governo italiano, visto che da due anni collabora con le autorità olandesi e italiane. Sea Eye ha detto che sta provando a chiarire la situazione.