Gli Stati Uniti usciranno dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite
Da tempo criticavano l'organo dell'ONU, accusandolo tra le altre cose di essere ostile a Israele
L’ambasciatrice americana alle Nazioni Unite Nikki Haley ha annunciato martedì che gli Stati Uniti si ritireranno dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite (UNHRC), l’organo dell’ONU che si occupa di monitorare il rispetto dei diritti umani tra i paesi membri. Haley ha detto che la decisione è stata presa dopo che «nessun’altra nazione si è unita alla nostra battaglia» per riformare un organo che ha definito «ipocrita e autoreferenziale», aggiungendo che «non è un disimpegno dal nostro impegno per i diritti umani». Haley ha detto che l’UNHRC «non è degno del suo nome».
Quella annunciata da Haley non è una decisione inattesa: è da un anno che gli Stati Uniti accusano l’organo di essere ostile a Israele, e che attaccano alcuni paesi membri – Cina, Cuba, Venezuela, Arabia Saudita ed Egitto – per le loro sistematiche violazioni dei diritti umani. Nella seduta iniziata lunedì, l’alto commissario dell’ONU per i diritti umani Zeid Ra’ad al Hussein aveva a sua volta duramente criticato la politica sull’immigrazione dell’amministrazione Trump che nelle ultime settimane sta portando alla separazione di centinaia di bambini migranti dalle proprie famiglie. Altre critiche erano state mosse dal Consiglio anche alle politiche fiscali di Trump, considerate inique verso i più poveri.
L’UNHRC ha sede a Ginevra, ha 47 paesi membri ed esiste dal 2006, anno in cui sostituì la Commissione per i Diritti Umani delle Nazioni Unite: non va confuso con l’UNHCR, cioè l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, organo con il quale è comunque in stretti rapporti. Gli Stati Uniti ne facevano parte dal 2009: inizialmente l’amministrazione di George W. Bush aveva deciso di non aderire. L’anno scorso, gli Stati Uniti avevano già annunciato che usciranno dall’UNESCO, l’agenzia dell’ONU con sede a Parigi che si occupa di «promuovere la pace tra le nazioni» attraverso la scienza e la cultura. Si sono anche ritirati, tra le altre cose, dagli accordi sul clima di Parigi e dall’accordo sul nucleare iraniano.