Cosa si è visto a Pitti Uomo, a Firenze
Si è conclusa la 94esima edizione della più importante fiera di moda maschile al mondo, che sta diventando anche un momento culturale importante per la città
Si è appena concluso Pitti Uomo, la più grande fiera di moda maschile al mondo, che si tiene a Firenze alla Fortezza da Basso ogni sei mesi: questa edizione, la 94esima, si è svolta dal 12 al 15 giugno. Più di 1.200 aziende italiane e internazionali (il 45 per cento, da 34 paesi) hanno presentato le loro collezioni per la prossima stagione a oltre 20 mila buyer da tutto il mondo, che decideranno quali capi e accessori saranno acquistati e rivenduti dai negozi. Insieme a loro c’erano esperti di moda, giornalisti, blogger e fotografi, tra cui Andrea Baioni (su Instagram lo trovate qui) che ha fotografato per il Post l’atmosfera dell’evento, dal padiglione centrale al laboratorio di Gas, dalla collezione di Z Zegna, a soliti ospiti elegantissimi di Pitti (forse non più di moda).
Negli ultimi anni Pitti, com’è chiamato tra gli addetti ai lavori, è cresciuto arricchendosi di sfilate, mostre, aperture di negozi, presentazioni ed eventi culturali in tutta la città: qualcosa di paragonabile, anche se molto più contenuto, a quello che accade a Milano con il Salone del mobile. Quest’anno Roberto Cavalli ha sfilato nel monastero della Certosa, il londinese Craig Green al Giardino di Boboli, e il giapponese Fumito Ganryu ha presentato la sua prima collezione dopo l’uscita da Comme des Garçons in una galleria d’arte contemporanea ricavata da un garage. La collezione essenziale e in bianco e nero di Cos è stata portata in scena da dieci ballerini, Birkenstock ha organizzato una sfilata e una festa nel Giardino Torrigiani e Moncler ha festeggiato la collezione con un evento di musica dal vivo nel Museo del Bargello. Gucci infine ha aperto due nuove sale dedicate a Björk nel Gucci Garden, il museo, ristorante e boutique nel Palazzo della Mercanzia in Piazza della Signoria. Sono stati celebrati anche molti anniversari, tra cui i 70 anni di Herno, i 40 di Brunello Cucinelli e i 45 Enrico Coveri (45 anni), mentre altri, da Giorgio Armani a Ermanno Scervino, hanno inaugurato nuovi negozi in città.
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Pitti è anche l’occasione per fare i conti con la moda maschile italiana. Il dato più rilevante è la crescita continua delle esportazioni delle aziende italiane: nel 2017 hanno superato per la prima volta i sei miliardi di euro, pari al 65,5 per cento di fatturato, che vale in totale 9,3 miliardi di euro. A gennaio e febbraio 2018 sono aumentate ancora del 2,6 per cento rispetto allo stesso periodo del 2017; al primo posto c’è la Germania (662 milioni di euro nel 2017) seguita dal Regno Unito (+8,3 per cento a 639 milioni). Gli Stati Uniti sono in calo, 100 milioni di euro negli ultimi due anni, mentre vanno sempre meglio la Cina (+18,3 per cento, pari a 238 milioni di euro), la Russia (+19,6 per cento, 175 milioni) e la Corea (+13,8 per cento, con 141 milioni di euro).