Secondo Repubblica, il presidente del CONI Giovanni Malagò è tra gli indagati dell’inchiesta sul nuovo stadio della Roma
Secondo Repubblica e altri giornali italiani, il presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano Giovanni Malagò è stato inserito nel registro degli indagati della procura di Roma nell’ambito dell’inchiesta sui presunti episodi di corruzione nella realizzazione del nuovo stadio della Roma, per cui sono già state arrestate nove persone tra politici, imprenditori e manager.
Repubblica scrive che gli atti dell’indagine parlano di un incontro avvenuto lo scorso marzo tra Malagò, il compagno di sua figlia e Luca Parnasi, proprietario dei terreni di Tor di Valle a Roma su cui dovrebbe sorgere lo stadio e proprietario della società Eurnova, incaricata di realizzare il progetto. Mercoledì Parnasi è stato arrestato insieme a cinque collaboratori.
Per Repubblica, la procura vuole accertare che Malagò non abbia «ottenuto “utilità” da Parnasi in cambio di un atteggiamento favorevole riguardo al progetto del nuovo stadio della Roma», e nello specifico «un’occasione di migliorare la propria situazione professionale» offerta al compagno della figlia di Malagò.
Parnasi gli chiede [al compagno della figlia di Malagò] se sia intenzionato a trasferirsi a Roma a parità di stipendio (4,5 mila euro al mese) e quello gli risponde di sì. Negli atti è ricostruito come pochi mesi prima, nel novembre 2017, il Coni abbia improvvisamente cambiato opinione – da “non conforme” a “conforme” – circa il progetto dello stadio della Roma in merito a una questione di parcheggio dello stadio.
Nella tarda mattinata di oggi è circolata sui giornali una smentita attribuita a Malagò, che avrebbe dichiarato tramite il suo staff di non essere indagato, e che il suo nome sarebbe solo stato inserito dai procuratori in un elenco di nomi per cui si chiede la proroga delle intercettazioni. Dal primo pomeriggio circola invece una parziale conferma dell’indagine su Malagò attribuita al CONI:
“Il Presidente del Coni Giovanni Malagò ha appreso questa mattina dalla lettura di alcuni quotidiani di essere indagato nell’ambito di un procedimento penale”: in una dichiarazione il Coni ufficializza la posizione di Malagò nell’ambito dell’inchiesta sullo stadio della Roma e chiarisce che il n.1 del comitato olimpico “ha subito dato incarico al suo legale, avvocato Carlo Longari, di chiedere alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma di essere interrogato quanto prima per chiarire la sua posizione”.
L’inchiesta sul nuovo stadio della Roma è incentrata soprattutto su alcune vicende relative alla cessione del terreno scelto per costruire lo stadio. Le persone più note e importanti tra quelle arrestate sono sicuramente Parnasi e Luca Lanzalone, avvocato genovese considerato molto vicino a Beppe Grillo e al Movimento 5 Stelle romano, che aveva fatto da consulente per la questione stadio ed era fino a pochi giorni fa il presidente di ACEA, la grande società municipalizzata che si occupa di acqua, energia e ambiente, nominato dalla sindaca Virginia Raggi. Il Corriere della Sera scrive che Raggi è stata convocata in procura come testimone.