40 migranti sono stati soccorsi da una nave militare statunitense, che però ora non sa che farne
Nel Mediterraneo c’è un’altra situazione complicata – e finora irrisolta – che sta coinvolgendo una nave militare statunitense e 40 migranti soccorsi durante un naufragio. Mercoledì la Us Navy Trenton si è imbattuta in un naufragio: senza che l’operazione fosse coordinata da qualcuno, è intervenuta e ha caricato a bordo 40 persone e 12 cadaveri. Dopo aver avvertito le guardie costiere di Italia e Libia, l’equipaggio della Trenton si è messo in contatto con la nave della ong tedesca Sea Watch, che però ha risposto di non poter caricare a bordo i cadaveri, perché sprovvista di celle frigorifere, e nemmeno i superstiti, perché non ha assicurazioni dall’Italia di poter approdare in un porto sicuro che non sia più lontano di 36 ore di navigazione. Sea Watch non vorrebbe di fatto ripetere quello che è successo alla nave Aquarius, che sta navigando lentamente verso il porto di Valencia, ma le autorità italiane dicono che il caso non è di loro competenza, visto che i soccorsi ai 40 migranti non sono stati coordinati dall’Italia.
Sea Watch e Trenton hanno navigato appaiate durante la notte tra martedì e mercoledì, per cercare una soluzione, senza successo. Poi la Sea Watch si è allontanata, mentre i 40 superstiti sono ancora a bordo della Trenton, che sta cercando di capire cosa fare. I 12 corpi invece sono stati gettati in mare.