Guida ai Mondiali: ?? Francia
È una delle nazionali più entusiasmanti fra quelle che vedremo in Russia, ma per vincere potrebbe mancarle ancora qualcosa
I Mondiali 2018 iniziano il 14 giugno. Questa è la quarta delle sette guide che il Post dedicherà alle Nazionali di calcio più importanti del torneo: quelle da cui, con ogni probabilità, verrà fuori la vincitrice della 21ª edizione della Coppa del Mondo.
Negli ultimi decenni la Nazionale di calcio francese è stata una di quelle che ha più rappresentato i cambiamenti in corso nel mondo del calcio e nel tessuto sociale dei paesi europei più sviluppati. Ai Mondiali in Russia la maggior parte dei calciatori francesi sarà infatti rappresentata dalle seconde generazioni di immigrati cresciute nelle periferie, e in particolare quelle che circondano Parigi, come nei casi di Paul Pogba, Kylian Mbappe e Blaise Matuidi, che in Russia saranno fra i titolari. Nelle zone più isolate e disagiate del paese — come in molti altri posti in Europa — è cresciuta una nuova generazione di calciatori le cui qualità principali sono la prestanza fisica e le doti tecniche sopra la media.
Sono caratteristiche ereditate dalle partite giocate nei campetti di cemento o sintetici, i più diffusi in periferia. Sono stretti, affollati e il pallone si muove rapidamente per via della superficie più dura. Ci giocano tutti, dai bambini ai ragazzi più grandi, e tutti devono essere in grado di reggere la fisicità degli incontri, a prescindere dall’età. Paul Pogba, nato e cresciuto a Lagny-sur-Marne, 15 chilometri dal centro di Parigi, ha caratteristiche da incontrista (il centrocampista il cui compito principale è impedire o ostacolare le azioni avversarie, facendone partire di nuove) ma possiede una tecnica sopra la media che gli permette di partecipare a tutte le fasi di gioco, di segnare spesso e soprattutto di impreziosire le partite con giocate di alto livello.
È principalmente per questi motivi (che trovate più completi in questo articolo e in una puntata del Postcast) che ai Mondiali la Francia è una delle nazionali più attese ed è ritenuta fra le favorite. Con ogni probabilità sarà una delle squadre più divertenti ed esaltanti da seguire, ma nonostante la quantità di talenti di cui dispone, ci sono diversi aspetti che fanno pensare che non sia ancora pronta per contendersi un Mondiale fino alla fine.
Le scelte di Deschamps
L’abbondanza di giocatori di talento ha costretto l’allenatore Didier Deschamps ad escludere alcuni calciatori che sarebbero titolari in molte altre nazionali. Dai convocati sono stati infatti lasciati fuori giocatori di grande talento come Wissam Ben Yedder e Anthony Martial ed altri già affermati in campo internazionale come Aymeric Laporte, Alexandre Lacazette e Adrien Rabiot. Le esclusioni hanno inevitabilmente creato polemiche, soprattutto quella di Rabiot, centrocampista parigino e titolare del Paris Saint-Germain che a 23 anni ha accumulato una notevole esperienza internazionale. Non si può dire però che i centrocampisti con cui la Francia andrà al Mondiale manchino di qualità e talento: Kanté, Matuidi, Pogba e Tolisso giocano titolari nelle migliori squadre d’Europa mentre Steve N’Zonzi è da tempo in procinto di trasferirsi in un grande club.
A seconda dell’avversario, la Francia di Deschamps si schiera solitamente con un 4-4-2 o un 4-3-3. Quest’ultima è la formazione che probabilmente vedremo nelle prime partite del Mondiale, che all’occorrenza può anche trasformarsi in corsa in un 4-2-3-1. La porta sarà difesa da Hugo Lloris, titolare nel Tottenham. I centrali di difesa formano una delle coppie potenzialmente più forti in circolazione: sono Varane del Real Madrid e Umtiti del Barcellona. I terzini titolari dovrebbero essere Sidibé del Monaco e Mendy del City, che però nel corso della stagione sono stati alle prese con infortuni lunghi e delicati. Se non dovessero dimostrarsi in forma i titolari sarebbero allora Lucas Hernandez, riserva del Real Madrid, e Benjamin Pavard, che gioca nello Stoccarda ed è al suo primo torneo internazionale con la Francia.
Nell’amichevole vinta contro l’Italia, la Francia ha particolarmente stupito per la sua tecnica in velocità, con cui è stata capace di superare difesa e centrocampo avversari con pochi tocchi eseguiti con rapidità e precisione per molti versi impressionante: è questo uno dei motivi per cui ai Mondiali è tra le favorite. La tecnica in velocità della squadra è esaltata in modo particolare dal suo attacco, uno dei più rapidi e tecnici in scena ai Mondiali. I titolari sono Griezmann, Mbappé e Thomas Lemar, il meno conosciuto dei tre ma anche lui in procinto di lasciare il campionato francese per un grande club europeo. Nessuno di loro è un centravanti puro, ma Griezmann e Mbappé vengono da una stagione in cui hanno segnato più di una ventina di gol a testa, a cui si aggiungono numerosi assist decisivi. Lemar ha avuto una stagione tutto sommato deludente e se non dovesse essere ritenuto in forma, il suo posto verrà comunque preso da un giocatore di valore simile al suo, se non superiore: Ousmane Dembele del Barcellona.
Per gli esterni offensivi, poi, la Francia ha a disposizione anche Florian Thauvin e Nabil Fekir, tra i migliori giocatori dell’ultimo campionato francese. Per un attacco diverso, più pesante e in grado di sfruttare meglio i cross dagli esterni, Deschamps può contare infine su Olivier Giroud, centravanti di stazza del Chelsea diverso da tutti gli altri attaccanti convocati.
Cosa potrebbe andare storto
Se si escludono i portieri, la cui età media è generalmente più alta del resto della squadra, solo due giocatori in rosa hanno più di 30 anni. L’età media di 26 anni è una delle più basse del torneo e nonostante molti dei giovani abbiano quasi tutti almeno un paio di anni di esperienza ad alti livelli, in un torneo intenso in cui ogni partita potrebbe essere decisiva la bassa età media della squadra potrebbe essere un problema. I centrali difensivi, per esempio, non fanno neanche 50 anni in due e un difetto che hanno (forse l’unico) è la scarsa aggressività mostrata fin qui nelle partite in cui hanno giocato assieme.
L’età media della squadra si associa poi alla mancanza di uno stile di gioco completo e affermato. La Francia può essere irraggiungibile nelle ripartenze e nelle transizioni in attacco, a cui gli avversari dovranno prestare massima attenzione. Ma nelle sue ultime prestazioni ha evidenziato difetti in varie fasi di gioco. Nell’amichevole di marzo contro la Colombia, in cui Deschamps aveva schierato una formazione simile a quella che probabilmente userà ai Mondiali, la squadra si era portata in vantaggio di due gol nei primi venti minuti di gioco con i gol di Giroud e Lemar: dopo il secondo gol la squadra si era però sfaldata, sopraffatta a centrocampo e in chiara difficoltà nella fase difensiva. La partita era finita 3-2 per la Colombia e nella sconfitta in rimonta si è intravista la fragilità della rosa. In generale, non sembra esserci ancora quella compattezza e quell’organizzazione di gioco che contraddistinguono le grandi nazionali.
Infine, ci sono da considerare alcuni risultati particolarmente inaspettati ottenuti nelle partite di qualificazioni ai Mondiali e nelle precedenti amichevoli, come il pareggio per 0-0 contro il Lussemburgo allo Stade de France di Parigi, la sconfitta a Stoccolma contro la Svezia, arrivata per una serie di errori individuali decisivi, e un pareggio in amichevole contro la Costa d’Avorio, nazionale non qualificata ai Mondiali. Alla luce dei punti deboli della squadra, la Francia ha pur sempre le potenzialità per arrivare anche alle semifinali. Potrebbe essere aiutata se nel corso del torneo trovasse quella compattezza che spesso le è mancata, e se ritrovasse l’incisività di alcuni suoi giocatori, su tutti Paul Pogba, che viene da un stagione deludente al Manchester United e che in nazionale non ha mai espresso tutto il suo potenziale.