L’Etiopia sospenderà con due mesi di anticipo lo “stato di emergenza” usato per reprimere le proteste antigovernative
Il governo dell’Etiopia ha annunciato che sospenderà lo stato di emergenza con due mesi di anticipato rispetto a quanto previsto grazie a un miglioramento nella situazione dell’ordine pubblico. Lo stato di emergenza era stato introdotto lo scorso febbraio in seguito alle proteste governative scoppiate dopo le dimissioni del primo ministro Hailemariam Desalegn. Il suo successore, l’attuale primo ministro Abiy Ahmed, è considerato un riformista, intenzionato ad ammorbidre il regime che governa il paese.
Attualmente, il parlamento etiope ha 547 membri tutti appartenenti al partito di governo, il Fronte Democratico Rivoluzionario del Popolo Etiope, che controlla il paese dalla fine della guerra civile nel 1991. Lo stato di emergenza sarebbe dovuto durare fino al prossimo agosto ed era già stato imposto tra 2016 e 2017, durante un’altra serie di proteste contro il governo. Negli ultimi anni gli Oromo, il gruppo etnico principale del paese e quello a cui appartiene Ahmed, hanno spesso protestato contro il governo e la repressione ha provocato in tutto circa mille morti.