Il primo ministro della Giordania si è dimesso
A causa delle enormi proteste dei giorni scorsi contro una riforma fiscale voluta dal suo governo e appoggiata dal FMI
Il primo ministro giordano, Hani Mulki, ha dato le dimissioni dopo giorni di proteste contro la riforma fiscale voluta dal suo governo e appoggiata dal Fondo Monetario Internazionale (FMI). Le proteste, che sono andate avanti quattro giorni, sono state le più grandi viste in Giordania da diversi anni a questa parte. La polizia ha detto di avere arrestato una decina di persone, mentre diversi manifestanti e agenti di polizia sono stati feriti negli scontri che si sono verificati in alcune città giordane.
Mulki e il suo governo si erano rifiutati di ritirare la legge, secondo loro necessaria per finanziare i servizi pubblici, e avevano detto che sarebbe stato il Parlamento a decidere se approvare o meno la riforma fiscale. Secondo i manifestanti, la norma non avrebbe fatto altro che danneggiare i più poveri e la classe media, perché non sarebbe stata accompagnata da un aumento degli stipendi.
Mulki, che era diventato primo ministro della Giordania nel giugno 2016, è stato convocato lunedì dal re Abdullah, che gli ha chiesto di dare le dimissioni. Una fonte del governo ha detto ad AFP: «Il primo ministro Hani Mulki ha consegnato le dimissioni al re questo pomeriggio durante una riunione a palazzo Husseiniyeh, e il re le ha accettate». Secondo la stampa locale, il re avrebbe dato l’incarico di formare un nuovo governo a Omar al Razzaz, ministro dell’Istruzione ed ex economista della Banca Mondiale.