Vent’anni fa IBS ha venduto il suo primo libro
Oggi è diventata la più grande libreria online italiana, e sta lavorando per venderne sempre di più
Il 3 giugno 1998, vent’anni fa, la libreria IBS andò online e dopo 35 minuti vendette il suo primo libro di carta: era una copia di La concessione del telefono di Andrea Camilleri e la comprò un italiano residente a Fremont, in California. Da allora la più grande libreria online italiana ha venduto più di 34 milioni di libri di carta e più di 3 milioni di ebook. Nell’ultimo anno più di un milione di persone ha fatto acquisti sul sito, che ha avuto più di 65 milioni di visite. Ogni giorno IBS riceve ottomila ordini e fa partire dai suoi magazzini, che hanno sede ad Assago, vicino a Milano, 25mila prodotti.
IBS non vende solo libri, ma anche tutte le altre cose che si possono trovare nelle grandi librerie come prodotti da cartoleria e Blu-ray. Ai libri però si deve oltre il 70 per cento del suo fatturato lordo del 2017, che è stato pari a 110 milioni di euro (contando anche i ricavi di libraccio.it, di cui è socio unico). Il fatturato è aumentato del 13 per cento dal 2017 al 2016: è un risultato che supera la tendenza del mercato dei libri online in generale, dato che secondo i dati dell’Associazione Italiana Editori (AIE) la percentuale di libri acquistati su internet in Italia è cresciuta del 4,8 per cento dal 2016 al 2017, arrivando al 21,3 per cento del totale.
I 20 autori i cui libri sono stati più acquistati su IBS dal 1998 a oggi, molti scrittori di genere, un topo, una sola donna e uno solo morto nell’Ottocento:
IBS.it – sta per Internet Bookshop Italia – fu fondata da Messaggerie, la holding editoriale che controlla il gruppo GeMS, e la società britannica Internet Bookshop. Un po’ perché costano poco, un po’ perché spedirli è semplice, un po’ perché non ci si può sbagliare con la taglia ed è più difficile ricevere una copia fallata, i libri sono stati tra i primi prodotti a essere messi in vendita su internet, in tutto il mondo. Negli anni il mercato delle vendite online è molto cresciuto e i libri continuano a essere uno dei prodotti più popolari: nelle altre categorie, in media, solo il 5 per cento viene venduto online, mentre con i libri si supera il 20 per cento.
Ancora oggi IBS continua ad avere un considerevole numero di clienti e di ordini, maggiore di molti siti di e-commerce sviluppati negli anni successivi, dopo che le persone si erano abituate a fare acquisti su internet.
Com’era IBS.it nel 1998
Dallo scorso ottobre, insieme a libraccio.it e lafeltrinelli.it, IBS.it fa parte di una joint venture, cioè di una iniziativa fatta da alcune società allo scopo di raggiungere un particolare obiettivo e regolata da un contratto: le società sono il gruppo Feltrinelli (che ha il 50,1 per cento della joint venture), Messaggerie (46,9 per ) e Argo, la holding che possiede le libreria Libraccio (3 per cento); l’obiettivo è essere il primo polo e-commerce italiano di prodotti culturali.
In realtà lo è già oggi, se con “italiano” intendiamo aperto da aziende italiane: i negozi online di altre case editrici e libreriauniversitaria.it hanno meno clienti. Però c’è anche Amazon, che oltre a libri e altri prodotti culturali vende più o meno qualsiasi altra cosa: un po’ per la diversa offerta, ma soprattutto perché Amazon non fornisce dati sul numero di libri che vende, è difficile fare un confronto tra i due siti. IBS sta comunque cercando di distinguersi dal suo concorrente facendo comunicazione e organizzando iniziative simili a quelle di una libreria tradizionale, per quanto possibile.
Eugenio Trombetta Panigadi, amministratore delegato di IBS, e Alvise Leonetti, consigliere delegato e chief strategy officer, hanno spiegato al Post come sta lavorando la libreria: in primo luogo per dare un’offerta maggiore ai propri clienti aumenterà il numero di libri in inglese, per poi aggiungerne in altre lingue e introdurre una sezione per i libri usati in inglese. IBS ha già un’ampia selezione di libri in inglese, ma negli ultimi anni la richiesta di titoli in lingua originale è cresciuta progressivamente. Per aumentare il proprio assortimento, IBS sta collaborando con catene librarie britanniche e con lo stesso obiettivo da circa un anno è diventata anche un marketplace, cioè una piattaforma di intermediazione in cui i libri si acquistano da venditori terzi.
Per quanto riguarda il rapporto con i clienti, IBS sta producendo diversi contenuti promozionali per i social network, che ambiscono a sostituire le presentazioni nelle librerie fisiche: in questo modo sta cercando di creare un rapporto con i clienti/lettori simile a quello che si ha con una libreria fisica di fiducia. Sulla pagina Facebook di IBS si possono guardare più di duecento video-interviste ad autori fatte negli ultimi due anni. Le interviste – e in alcuni casi i concerti – vengono registrate nel magazzino di IBS.
In occasione dei suoi primi vent’anni, IBS ha organizzato un piccolo festival di eventi gratuiti a Milano, tra cui un concerto degli Almamegretta alla Triennale: qui potete leggerne il programma.