E ora?
Il nuovo governo ha già le prime scadenze: la settimana prossima dovrà ottenere la fiducia dalle Camere, poi Conte parteciperà al suo primo G7
L’1 giugno, quasi 90 giorni dopo le elezioni, il governo guidato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha giurato davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Da quel momento, Conte e i suoi ministri sono ufficialmente in carica. Dopo il giuramento è avvenuto il passaggio di consegne tra il presidente del Consiglio uscente Paolo Gentiloni e Conte. Sempre ieri c’è stato il primo consiglio dei Ministri del nuovo Governo: è durato diciassette minuti, dalle 17.38 alle 17.55, sono state prese alcune decisioni formali, come la nomina di Giancarlo Giorgetti a sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Oggi Conte, Mattarella e alcuni ministri parteciperanno a Roma alle celebrazioni del 2 giugno, festa della Repubblica.
Da lunedì e per il prossimo mese Conte e il suo governo avranno alcuni impegni importanti: la fiducia alle Camere – un passaggio richiesto dalla Costituzione – il primo G7 di Conte da presidente del Consiglio, il Consiglio europeo e alcune importanti nomine da decidere.
La fiducia
L’articolo 94 della Costituzione italiana prevede che entro dieci giorni dal giuramento il nuovo governo in carica debba presentarsi in entrambe le Camere per avere la fiducia, per dimostrare cioè di avere una maggioranza parlamentare che lo supporti. La votazione di fiducia al Senato (dove Lega e Movimento 5 Stelle hanno una maggioranza piuttosto risicata) è al momento prevista per il tardo pomeriggio, o la sera, del 5 giugno. La votazione di fiducia alla Camera dovrebbe invece essere il 6 giugno. La prima votazione si terrà al Senato a causa di una alternanza prevista dalla prassi: per la sua prima fiducia, il governo uscente guidato da Paolo Gentiloni si era infatti presentato alla Camera.
Il primo G7
L’8 e il 9 giugno si terrà a La Malbaie – nel Québec, in Canada – il G7, il primo impegno internazionale del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. L’incontro tra i capi di stato e di governo dei sette più importanti paesi del mondo sarà guidato da Justin Trudeau, primo ministro canadese. Fino al 2014 si chiamava G8, ora che la Russia ne è stata sospesa ne fanno parte Canada, Italia, Giappone, Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti (ma partecipa come osservatore anche l’Unione Europea). È probabile che uno dei temi più discussi saranno i dazi statunitensi nei confronti dell’Europa, decisi dall’amministrazione del presidente statunitense Donald Trump.
Il Consiglio Europeo
Il 28 e il 29 giugno si riunirà invece a Bruxelles, in Belgio, il Consiglio Europeo, un organo che riunisce i capi di stato e di governo dei paesi membri dell’Unione Europea. È presieduto da Donald Tusk. Come il suo presidente, anche il Consiglio Europeo (che non è il Consiglio dell’Unione Europea) non ha poteri legislativi formali, ma è comunque un organo importante dell’Unione perché al suo interno si discutono le priorità politiche dell’Europa e, negli ultimi anni, le strategie per affrontare la crisi: e soprattutto perché è il luogo in cui si confrontano e decidono i capi dei singoli governi degli stati membri dell’Unione. In questo Consiglio Europeo si parlerà di: migrazione, sicurezza e difesa, occupazione, crescita e competitività, innovazione ed Europa digitale e bilancio a lungo termine dell’Unione Europea.
Il vertice NATO
Andando un po’ oltre il mese, l’11 e il 12 luglio ci sarà, sempre a Bruxelles, un vertice della NATO.
Nomine e primi provvedimenti
Oltre ai vari impegni già in calendario, in questi suoi primi giorni il governo dovrà prendere i primi provvedimenti, che diranno molto sulla direzione che intenderà prendere, sulle sue priorità e sui rapporti di forza tra Lega e Movimento 5 Stelle. Nei prossimi giorni e nelle prossime settimane governo e Parlamento dovranno anche occuparsi di diverse importanti nomine. Bisognerà decidere viceministri e sottosegretari e ci saranno da assegnare incarichi parlamentari come i capigruppo (visto che tutti e quattro i capigruppo di Lega e M5S sono nel frattempo diventati ministri). Bisognerà poi ufficializzare la composizione delle commissioni parlamentari, alcune sempre molto delicate, come quella nota come Vigilanza Rai.