Di Maio ha detto che il M5S rinuncia alla messa in stato di accusa di Mattarella
Perché Salvini «non lo vuole fare» e «ci vuole la maggioranza»
Prima di un comizio a Napoli, Luigi Di Maio, capo politico del Movimento 5 Stelle, ha detto ai giornalisti che il suo partito rinuncia alla messa in stato di accusa il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, come precedentemente annunciato per via dell’opposizione alla nomina a ministro dell’economista Paolo Savona. Di Maio ha detto: «Per quanto riguarda l’impeachment [la messa in stato di accusa, come la chiamano i giornali, ndr], prendo atto che Salvini non lo vuole fare e ne risponderà lui come cuor di leone, ma purtroppo non è più sul tavolo perché Salvini non lo vuole fare e ci vuole la maggioranza».
Nel comizio Di Maio ha detto che nella prospettiva di andare a nuove elezioni il prima possibile il Movimento 5 Stelle collaborerà con Mattarella ma è anche sembrato possibilista su una riapertura delle discussioni sul governo con la Lega (non è bene chiaro su quali basi, visto quanto successo negli ultimi due giorni): «Una maggioranza c’è in questo parlamento. Fatelo partire quel governo o ridate la parola agli italiani. Ma di mezzucci è inutile che ne parliamo, di governi tecnici, di governi neutrali, di governi di transizione».