In Colombia si va al ballottaggio tra Ivan Duque e Gustavo Petro
Nessuno dei candidati alle elezioni presidenziali di domenica ha ottenuto più del 50 per cento dei voti: si vota di nuovo il 17 giugno
In Colombia il nuovo presidente si sceglierà con il ballottaggio previsto per il prossimo 17 giugno. Nessuno dei candidati che si erano presentati domenica al primo turno ha ottenuto più del 50 per cento dei voti, come era stato anticipato dai sondaggi. Il ballottaggio sarà tra Ivan Duque, candidato del partito conservatore Centro Democratico, che ha ottenuto il 39 per cento dei voti; e Gustavo Petro, candidato della sinistra radicale con un passato da rivoluzionario e da sindaco di Bogotà, che ha ottenuto il 25 per cento. Non è ancora chiaro se il terzo candidato più votato – il moderato Sergio Fajardo, di centrosinistra ed ex sindaco di Medellín – appoggerà Petro al ballottaggio.
Le differenze tra Duque e Petro sono molte. Duque è un senatore di 42 anni, che ha fatto campagna elettorale opponendosi all’accordo con le FARC, considerato da molti colombiani troppo tollerante nei confronti dell’ex gruppo rivoluzionario. Ha promesso che rivedrà l’accordo, che tra le altre cose prevede cinque seggi fissi nelle due camere colombiane per le FARC, che si sono anche candidate alle ultime elezioni, ottenendo però scarsi risultati.
Petro è stato sindaco di Bogotà dal 2012 al 2015, ma nel 2013 fu temporaneamente sospeso per una condanna ricevuta per il suo coinvolgimento in uno scandalo nella gestione dei rifiuti, poi revocata. Ma prima della sua carriera politica, Petro fu membro del Movimento 19 aprile (M-19), un gruppo rivoluzionario di sinistra attivo negli anni Settanta e Ottanta: lui sostiene che non combatté direttamente ma che svolse soltanto incarichi amministrativi, peraltro trattando con lo Stato la pace e l’amnistia di molti suoi compagni.