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  • Martedì 22 maggio 2018

I demoni di Zerocalcare

Spiegati bene al Post, da lui stesso, e con i disegni di "Macerie prime"

Un particolare della copertina variant di "Macerie prime. Sei mesi dopo" di Zerocalcare (BAO Publishing)
Un particolare della copertina variant di "Macerie prime. Sei mesi dopo" di Zerocalcare (BAO Publishing)

Il 7 maggio è uscita la seconda parte dell’ultimo graphic novel di Zerocalcare: Macerie prime. Sei mesi dopo. Come dice il sottotitolo, è stata pubblicata a sei mesi di distanza dalla prima ed è già al primo posto nelle classifiche dei libri più venduti, con un’ulteriore elevazione della popolarità dell’autore e dell’attenzione nei suoi confronti da parte di media e lettori. La storia raccontata nei due volumi è molto autobiografica, come i precedenti fumetti di Zerocalcare: e tratta molti temi che si diramano da quello della contraddizione tra l’ambiente romano in cui l’autore è cresciuto e vissuto e il suo successo nazionale degli ultimi anni. Tra le altre cose parla di tutte le richieste di aiuto che Zerocalcare riceve, delle lunghe file di persone che a fiere e presentazioni aspettano di ricevere un suo autografo e un suo disegnino, ma soprattutto di quel momento nella vita dei suoi coetanei in cui ci si aspetterebbe di essere già adulti – con il lavoro che si vuole fare, una casa, una famiglia – e invece per varie ragioni non ci si sente ancora tali.

Ci sono molti personaggi che i lettori di Zerocalcare conoscono già, primi fra tutti l’Armadillo e l’amico Cinghiale. Invece una novità è un gruppo di demoni che perseguitano Zerocalcare, i suoi amici e molti di noi tutti: ognuno rappresenta una inclinazione deteriore tipica di questi tempi e delle loro frustrazioni. Al Post Zerocalcare ha spiegato in breve chi siano, con i disegni che seguono.

La copertina principale di “Macerie prime. Sei mesi dopo di Zerocalcare (BAO Publishing)

La copertina “variant” di “Macerie prime. Sei mesi dopo” di Zerocalcare: ci sono i demoni a colori (BAO Publishing)